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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

La questione del Brunello e gli scandali da evitare ... Due notizie riguardanti il vino italiano, una buona e una cattiva, meritano una riflessione non occasionale. La prima, quella buona, riguarda il Brunello di Montalcino. E’ di queste ore la notizia che gli Usa hanno revocato il divieto di importazione del più famoso vino italiano. Divieto che sarebbe dovuto scattare lunedì 23 giugno sulla base di una circolare inviata dal Department of the Treasury Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau a tutti gli importatori e venditori di vino negli Usa.
La paura del blocco era legata all’inchiesta della procura di Siena, da cui era iniziata tutta la vicenda esplosa, guarda caso, alla vigilia del Vinitaly. La vicenda non è chiusa, ma l’azione del ministro delle politiche agricole, Luca Zaia, sembra aver ottenuto un primo positivo risultato. Di fatto occorrerà una dichiarazione emessa da un ente governativo italiano in grado di attestare che il Brunello di Montalcino esportato è in regola con i requisiti della Docg e che il prodotto è liberamente in vendita in Italia.
Mentre l’amministrazione statunitense si dimostra pragmatica e tempestiva, la procura di Siena non solo chiede una proroga di altri sei mesi nelle indagini, ma si accinge ad aprire nuovi filoni. Tutto ciò mentre una delegazione di enologi provenienti dall’India, per capire quale rilievo internazionale abbia il nome del Brunello, si accinge a visitare Montalcino per conoscere vini, cantine e produttori. Siamo sotto gli occhi del mondo e qualsiasi notizia, specialmente di quelle che escono dalle procure italiane, può influenzare l’andamento del mercato, che infatti va male.

Nel primo trimestre del 2008, questa è la notizia cattiva, il vino italiano, secondo l’Istat, ha subito un calo delle esportazioni del 9,1% rispetto al 2007. Questa flessione ha riguardato le esportazioni verso i paesi europei, ma non ancora Usa, India, Cina, Corea del Sud, Brasile e Messico. Per fortuna il valore dell’export è salito del 7,7% in più per via dei prezzi medi in salita del 18,6% rispetto al 2007. Pochi giorni fa a Cortona, l’economista Stefano Cordero di Montezemolo e Daniele Cernilli, grande esperto del settore enogastronomico, hanno svolto un’analisi acuta dei problemi legati al mercato internazionale e alle vicende collegate agli scandali del vino italiano. L’indicazione che ne è uscita è un richiamo alla serietà per tutti gli operatori del settore, che è uno dei più importanti del made in Italy, proprio per evitare di farci del male da soli, come da qualche tempo ci capita sempre più spesso. Si potrebbe dire che i vini italiani sono buoni, anzi, molto buoni, ma non altrettanto il sistema paese.

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