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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Sicurezza stradale, giro di vite. Zero alcol per giovani e autisti ... La proposta del ministro Sacconi. Anche test antidroga sul posto... Zero alcol che significa neanche mezzo bicchiere per i giovani fino a 21 anni, per i neopatentati e per coloro che al volante ci stanno per mestiere; soprattutto autotrasportatori di merci pericolose, ma anche autisti di bus e mezzi pubblici. L’idea del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, è quella di individuare caratteristiche specifiche, fette di popolazione che non possono sgarrare di un nulla prima di salire in automobile. La proposta è stata lanciata nel corso dell’audizione in commissione Trasporti della Camera. Un abbassamento generalizzato dei limiti di alcolemia (per esempio dall’attuale 0,5 allo 0,2) per il ministro sarebbe poco produttivo, perché “non si tradurrebbe in un’azione mirata sulle categorie e sulle situazioni veramente a rischio, per le quali - ha sottolineato - ribadisco la necessità di un livello di tolleranza zero”. Allo stesso tempo si sta studiando un “drug test” veloce che, al pari dell’etilometro impiegato attualmente, possa essere utilizzato su strada per verificare l’uso di sostanze stupefacenti. In contemporanea Sacconi prevede la “chiarificazione” delle tabelle sui limiti di alcol consentito.
Maggiori controlli con la creazione di gruppi di intervento misti con il coinvolgimento degli ispettori del lavoro, i turni di riposo degli autotrasportatori. Nell’insieme, si pensa a un approccio multisettoriale che contempli la collaborazione di diversi ministeri, enti locali e Asl, per trovare soluzioni efficaci e diminuire il numero degli incidenti che rappresentano una vera e propria emergenza in tutta Europa.
Nel nostro continente un incidente su quattro è causato dall’abuso di alcol o di droghe e le vittime sono circa 10.000 ogni anno. In Italia ogni giorno si verificano di media 633 incidenti che provocano 14 vittime e 893 feriti. Solo nel 2007 i decessi sono stati 5.131 e non basta a rasserenare il calo (-9,5%) rispetto all’anno precedente.
I dati forniti dal ministero danno, inoltre, un quadro agghiacciante della situazione sul versante giovani: la fscia più colpita dagli incidenti è quella tra i 25 e i 29 anni con 554 morti e 38.521 feriti. Tra le zone geografica a più alta pericolosità per incidenti, c’è il “triangolo padano” e in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che da sole sommano il 50% del fenomeno nazionale. Nel Nord nel suo complesso si verificano i 2/3 dei decessi. “Si tratta di un’area ad alto rischio - ha riferito il ministro - sia per l’intensità di traffico legato al trasporto merci e turistico sia per motivi metereologici”.


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