02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Un museo nel castello del Barone di Ferro ... Nasce a Brolio lo spazio che raccoglie i cimeli di Bettino Ricasoli e le armi di famiglia... Il Barone di Ferro fu uomo di governo, e questo tutti lo sanno. Fu un grande vignaiolo, e anche questo tutti lo sanno (però la verità “vera” sulla formula magica del Chianti - Sangiovese, Canaiolo e Malvagia “della quale si potrebbe fare a meno nei vini destinati all’invecchiamento” - è tornata alla luce solo da pochi giorni). Ma fu anche un appassionato collezionista, Bettino Ricasoli. Fu uomo che amava sperimentare, nelle scienze, e amava disegnare. E gli riusciva bene.
E’ una scoperta, la personalità poliedrica del barone Bettino Ricasoli, il primo capo del governo dell’Italia Unita, l’uomo politico che con due leggi impopolari - la tassa sul macinato e la confisca dei beni ecclesiastici - fu capace di salvare l’Italia appena nata da una bancarotta devastante. E’ una scoperta se tutte queste facce si rileggono sovrapposte, intrecciate a qualche aspetto della storia di casa. Come, per esempio, una fascinosa collezione di armi, da fuoco e da taglio, di sicuro la più ricca e la più antica appartenuta a una singola famiglia che non sia stata una dinastia regnante.
C’è voluta tutta la passione di Francesco, trentaduesimo barone Ricasoli Firidolfi di Brolio, e di sua sorella Teresa, storica dell’arte, per sistemare in un museo la storia della famiglia del castelo e del suo inquilino più illustre. Piccolo, ma significativo: quattro sale nel cassero, la parte più antica, la fortificazione più massiccia, muri imponenti e finestre che lanciano lo sguardo lontano, su una campagna di straordinario impatto.
Sono le “stanze del Re”, quelle che l’architetto senese Marchetti sistemò per la visita di Vittorio Emanuele Il (già: la lunghezza del letto non lascia adito a dubbi...), quella volta che Bettino andò a ricevere “il Savoia” a cavallo ai confini della tenuta in abiti “borghesi” perché lui sosteneva che “un Ricasoli non si mette la livrea”, e c’è il quadro del Norfini, a una parete, a raccontare la scena come e forse meglio di una telecamera. Non si amavano, il Re e il primo Ministro, e non facevano nulla per nasconderlo. L’idea che mancava, a Brolio, il museo. “Volevamo un luogo - dice il barone Francesco - che raccontasse la storia di una famiglia antichissima, di cui però si parla solo con riferimenti all’Ottocento. E volevamo dare un servizio anche ai visitatori”. Quelli che affollano Brolio a caccia di vino, la grande gamma che Francesco ha ricostruito nei quindici anni dalla battaglia per la “riconquista” dell’azienda.
Un gran bel lavoro, il museo ospitato nelle sale dai decori ottocenteschi. A partire dall’armeria, realizzata con la collaborazione di Mario Scalini, il numero uno degli studiosi in Italia. Ecco, in una teca, il bellissimo archibugio degli Acquafresca di Bargi, con il meccanismo che da solo è un racconto, e accanto la cervelliera e lo zuccotto che erano diventati... secchi per l’acqua. Ecco le alabarde da guerra e da caccia, le spade d’ogni genere dall’antichissima daga alle armi da parata, ecco i moschetti della guerra di Crimea, le leggere balestre a proiettili usate dalle signore a caccia di colombacci nelle voliere. Altra stanza, e domina Bettino. Ritratto alla nomina a Primo ministro, e li sotto sono esposti il collare e la placca della Ss. AnI nunziata. C’è l’originale di un numero zero de La Naione, naturalmente, con la data del 17 luglio del 1858, ci sono lettere e lasciapassare, documenti e dipinti, mobili e scrivanie: la vita del Barone di Ferro. Che era collezionista, di minerali d’ogni specie, e sperimentatore: e fa bella mostra il microscopio realizzato da Giovanni Battista Amici, il più importante costruttore italiano di strumenti scientifici ottici dell’Ottocento. Il Museo di Brolio si inaugura ufficialmente venerdì 5 giugno. E’ aperto alle visite - guidate - dal martedì alla domenica, in orario 10.30-12.30 e 14-17.30.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024