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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Piemonte, passeggiate da gourmet ... Brindisi speciali tra Cuneo, Carrù e Piozzo... Lo straordinario paesaggio dell’arco sud occidentale delle Alpi racchiude in sé un’“isola” speciale: la provincia di Cuneo. Poco battuta dalle grandi vie di comunicazione, la zona ha subito un isolamento storico che è diventato l’elemento di forza della cuneesità. Essere lontani dai grandi traffici ha permesso di preservare il territorio e di sviluppare prodotti di nicchia di livello assoluto, infinite sorprese tutte da scoprire con un percorso che tocca Cuneo, Carrù e Piozzo.
Costruita su una terrazza a forma di cuneo, alla confluenza dei fiumi Stura e Gesso, Cuneo è protetta da una corona di montagne. Fondata nel 1198 e considerata militarmente strategica, sotto il regno sabaudo venne trasformata in fortezza e dovette subire sette assedi a partire dal 1542 fino al 1800. Degni di nota la quattrocentesca ex chiesa gotica di San Francesco, il duomo e il centro storico, con la caratteristica Contrada Mondovì, la sinagoga del XIII sécolo e i bassi portici, che proseguendo lungo l’intero asse della città permettono di passeggiare sempre al coperto.
Ottocentesca la centrale piazza Galimberti, una delle più ampie d’Italia, che offre un mercato con centinaia di bancarelle. Merita una passeggiata anche il viale degli Angeli, che termina con l’omonimo santuario. Il Cuneese è noto per l’eccellenza dei prodotti enogastronomici, tra cui la castagna Cuneo Igp, il “marrone”, dalla polpa dolce e friabile, utilizzata per preparare i marrons glacés, e i formaggi Dop: il Murazzano, citato da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, il Bra, ottimo sia fresco che stagionato e il Castelmagno, dal sapore piccante e ineguagliabile. Piatto simbolo è la bagna cauda, una salsa di olio, acciughe e aglio, che sobbolle in un tegame di coccio e in cui vengono intinte verdure crude, o i cannelloni alla barbaroux, con ripieno di spalla di vitello, prosciutto e formaggio grattugiato, da abbinare al Barbaresco Docg, dal sapore secco e vellutato, di grande struttura. Seconda tappa è Carrù, dove dal 1910 si tiene la Fiera del bue grasso. Un’esperienza unica per i turisti: minestra di trippe, gran bollito misto e litri di Dolcetto fino a tarda sera. Nel centro storico si possono ammirare antichi palazzi e la parrocchiale dell’Assunzione di Maria Vergine di inizio ‘700 con pianta a croce greca.
Poco distante sorge Piozzo, il paese della zucca. Da vedere il castello del XV secolo e la chiesa romanica del Santo Sepolcro che conserva splendidi affreschi. Tra i piatti ottimi i batsoa, piedini di maiale lessati e poi fitti nel burro, esaltati da un bicchiere di Barolo, vino tra i più prestigiosi del mondo, e le lumache al Barbera. Brachetto d’Aqui o il Moscato d’Asti dolce e morbido per accompagnare le delicatezze di fine pasto, come il budino bonet e le tipiche lingue di gatto.


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