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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Alleanza fra Banca e cantina ... L’iniziativa. La rivoluzione del Monte Dei Paschi di Siena... Banche e imprese agricole si troveranno finalmente insieme per creare un nuovo modello di business del vino. Il Monte dei Paschi ci prova con una linea di bottiglie di sua produzione... Il futuro in cantina passa da un nuovo marketing, e da una nuova capacità di gestione comprese le risorse finanziarie e il rapporto col credito. Sembra difficile ragionare così pensando alla campagna e invece da Siena è partita una rivoluzione silenziosa. “Vi sono alcune merci, il cui valore è determinato soltanto dalla loro scarsità. Alcune statue e pitture rare, vini di qualità speciale, che possono esser fatti soltanto con uve raccolte in un determinato terreno, la cui estensione sia assai limitata, sono tutti di questo tipo. Il loro valore è del tutto indipendente dalla quantità di lavoro originariamente necessario a produrli, e varia col variare delle ricchezze e dei gusti di coloro che sono desiderosi di possederli”. Questa frase fu scritta da David Ricardo quasi due secoli fa. Eppure è di straordinaria attualità. È stata l’incipit di una ricerca che ha portato al “Primo forum sul vino italiano” organizzato dal Monte dei Paschi di Siena e che ha segnato una svolta nel rapporto tra credito e aziende agricole. Dal Monte dei Paschi - una banca che in quasi sei secoli di vita non ha mai perduto la sua radice rurale - è partita un’offensiva per fare non solo credito, ma assistenza alle aziende agricole (non a caso sono state aperte speciali linee di affidamento per chi lavora la terra) per guidarle versa una più dinamica struttura finanziaria. È nato così una sorta di superindice per le quotazioni del vino, si è scoperto che pur indebitate le cantine sono quelle che procurano meno grattacapi alle banche e si è aperto uno scenario diverso che non lega il credito solo alla patrimonializzazione delle aziende agricole (la terra posseduta per intenderci) ma alla dinamica dei bilanci e che porterà forse a finanziare anche l’affinamento dei grandi vini come già avviene con il credito su pegno dei grandi formaggi Parmigiano Reggiano e Grana Padano settore in cui la banca senese è leader. Ma questo nuovo rapporto tra banca e impresa agricola nasce anche dalla vocazione imprenditoriale del Monte che storicamente ha posseduto vigne ma che ora si è fatto vignaiolo a tutto tondo lanciando un nuovo brand: 1472. È l’anno di fondazione della Banca, diventato la marca di tre bottiglie esclusive (sono vendute via web e solo in pochi selezionati punti vendita) un Chianti Classico, una Riserva di Chianti Classico e un Supertuscan. Tre rossi che portano semplicemente il marchio 1472 e che però si avvalgono di un marketing fortemente innovativo e che ha portato i Tenimenti Mps ad avere un successo commerciale rilevante. Passando da vini di territorio (dove però essere Chianti conta e molto) a vini di marca prodotti nelle vigne di Villa Chigi Saracini e di Poggio Bonelli le bottiglie del Monte dei Paschi non hanno fatto altro che seguire la strada tracciata da Ricardo.


1472. Anno in cui è stato fondato il Monte dei Paschi di Siena, la data è poi diventata il brand delle esclusive bottiglie lanciate dal gruppo

48 euro il cofanetto. Comprende un Chianti Classico, una Riserva di Chianti Classico e un Supertuscan. Sul sito www.1472.it

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