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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Giv alla conquista del mondo ... Il Gruppo Italiano Vini lanciato in una fortissima ripresa ...
Scelto il Soave Bolla per brindare all’Unità d’Italia. Una recente acquisizione prestigiosa del Gruppo veronese: le Cantine Cavicchioli di San Prospero, leader nel Lambrusco... Non è un caso che il Giv-Gruppo Italiano Vini abbia scelto il Soave Bolla per brindare all’Unità d’Italia con un packaging che rievoca la storica etichetta degli anni Sessanta, quando il bianco veronese fu uno dei pionieri dell’export, del vino italiano negli Usa. La maison Bolla nacque a Soave (nomen omen) nel 1883, pochi lustri dopo l’Unità; dopo tanti successi ma anche anni di declino, finì in mani americane fino al 2008 quando in due tappe Giv riportò cantina e marchio nel suo portafoglio. Una bella storia di successo tutta italiana, da ricordare in questi tempi di Parmalat. D’altronde Giv con le sue 15 cantine che dalla Valtellina attraverso il Piemonte, il Veneto, il Friuli, la Toscana, il Lazio, per finire con Puglia e Sicilia non è solo il primo gruppo vitivinicolo italiano per i vini di qualità ma una rappresentazione plastica dell’Unità d’Italia nel bicchiere, della ricchezza e del patrimonio enologico del Belpaese. Patrimonio che dalla sede storica di Calmasino nel Veronese il gruppo - controllato dal colosso cooperativo modenese-reggiano Cantine Riunite & Civ - ha saputo far fruttare e crescere anche negli ultimi anni non facili, prima sotto la guida di Emilio Pedron, adesso affidato al tandem Corrado Casoli (presidente) e Davide Mascalzoni (direttore) con l’ex presidente Rolando Chiossi rimasto come vice a garantire continuità e buoni consigli. Anche nel 2010 il gruppo non ha smentito la sua fama di grande player internazionale da 95 milioni di bottiglie e quasi il 70 per cento di export che vuole crescere puntando su mercato e innovazione. E l’innovazione si chiamano bollicine, un prodotto che mancava nel già robusto portafoglio Giv (15 cantine di proprietà, 134.0 ettari di vigna). Le bollicine sono arrivate attraverso l’accordo per la distribuzione nazionale di Carpenè Malvolti, storico brand del Prosecco ma specialista in tutte le declinazione dell’arte spumantistica. Ma il vero “colpo grosso” è stata l’acquisizione delle Cantine Cavicchioli di San Prospero, marchio di prestigio della viticoltura modenese e leader riconosciuto del Lambrusco di qualità. Un’operazione, partita a gennaio 2011, che porterà in dote più di 25 milioni di euro di fatturato di cui il 20 per cento realizzato all’estero.

Il magic moment del Lambrusco in Italia e nel mondo è un asset in più per il Giv che - spiega il presidente Casoli - “con la sua esperienza saprà cogliere nuovi e prestigiosi traguardi per il vitigno Lambrusco e per il marchio Cavicchioli”. A confortare i dati di bilancio c’è un giro d’affari balzato a 328 milioni di euro con un incremento dell’8 per cento sull’anno precedente. Anche la redditività cresce da 18,7 milioni di euro a 24,3. Sul fronte export si segnala la performance proprio del marchio tricolore Bolla (+6,5 per cento) con un vero boom negli Usa. E tutto il nord America registra crescite a due cifre: Usa +13 per cento Canada +23 per cento, in Europa brillano Danimarca e Francia. Il segreto? Casoli sintetizza: “Interpretare le tendenze del mercato ed i bisogni del consumatore valorizzando tradizione e territorio”. Sembra facile...


95 milioni le bottiglie nel 2010. Il gruppo esporta quasi il 70 per cento della produzione: ha in tutto 15 cantine di proprietà e 1.340 ettari di vigneto.

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