La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

La degustazione in arte. Ferragamo espone le sue passioni ... Capitani d’industria con un debole per l’arte ce ne sono, certo. Però quella di Ferruccio Ferragamo, timoniere della griffe di famiglia, è una passione speciale: raccoglie incisioni e litografie. Che di speciale hanno anche il tema: il vino, il ristoro, la convivialità. Che, in un ambiente di raro fascino, sono lo stile della Tenuta Il Borro, in Valdarno, borgo medievale con campi e vigne, agriturismo e spa esclusivi, nei secoli transitato sotto tanti blasoni. Finché Ferragamo con il figlio Salvatore vi ha impiantato una moderna azienda vitivinicola. Al Borro è conservata la collezione, circa 300 “pezzi” tra Mantegna e Rubens,
Rembrandt e Manet. Che da un paio d’anni Ferragamo ha deciso di far vedere, prima in una bella mostra al Borro, poi, a sorsi più piccoli, secondo gli eventi. Adesso, ecco le ultime 25 acquisizioni esposte al Borgo San Jacopo, ristorante con affaccio sull’Arno, altro gioiello di famiglia: c’è un Durer, un Luca di Leida, un Von Ostade. Le ha scelte Martina Becattini, giovanissima curatrice del Museo Stibbert dì Firenze, alla quale Ferragamo affida il compito di seguire aste, gallerie, mercati. “Aveva cominciato - racconta Martina - con opere “di casa”, poi un bel nucleo di acquisti con l’antiquario fiorentino Marco Ceri, ora tocca a me: scegliamo, discutiamo, poi però è lui che definisce l’acquisto. Che cosa gli piace di più? I classici, un po’ meno i contemporanei”. La mostra di Firenze dura fino al 4 maggio, e ci saranno (il 27 aprile e la sera di chiusura) anche due cene speciali di degustazione. Poi si parla di altri appuntamenti, anche a Hong Kong, “la piazza cinese più raffinata”, spiega Martina. Dove con le incisioni voleranno anche le ultime gemme delle cantine del Borro: un vinsanto debuttante, prodotto in sole 800 bottiglie, e l’etichetta speciale Il Borro decima annata.