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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Arriva il codice QR. È l’acchiappa-falsari ... Toscana: tutta la vita di un prodotto sul cellulare... In Toscana, e non solo, la salvezza dell’agroalimentare di qualità arriva da Internet e si chiama farmhome.it. Quando questa rivoluzione della tracciabilità è stata presentata all’ultimo Vinitaly dall’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, qualcuno l’ha salutata come la fine della contraffazione agroalimentare, pratica che ogni anno fa perdere ai produttori centinaia di migliaia di euro. Il funzionamento è semplice: a ogni prodotto - per ora sono le bottiglie di vino ma è applicabile a quelle di olio, ai pacchi di pasta, alle confezioni di formaggio - si mette un codice che si chiama QR code e può essere letto da chiunque possieda un telefono cellulare collegato al web. La lettura del codice rimanda immediatamente alla scheda identificativa del prodotto in Rete comprensiva dei link per entrare nell’azienda e in tutte le connessioni associate all’azienda presenti in Internet. Queste informazioni garantisco no tracciabilità e trasparenza del prodotto e sono gestite da una piattaforma, farmhome.it appunto, della Regione Toscana, ma alla quale tutti i produttori possono partecipare. “Ci occupiamo da dieci anni di sensori di processi chimici facendone applicazioni industriali - spiega Simone Campino- ti, presidente di Ceam, la società empolese specializzata in tecnologie web che ha inventato farmhome.it - e ho avuto l’idea di usare il QR code (Quick Response Code, codice a risposta rapida ndr.) per identificare le bottiglie di vino dopo aver visto un artista di graffiti a New York che ne usava uno per siglare una sua opera. Ho pensato che se applicavo questo codice a una bottiglia, potevo fare in modo che conducesse il consumatore in un’area web con le informazioni sul vino, chi lo aveva fatto, dove, come, in quale cantina. Una soluzione per far conoscere al mondo anche realtà di eccellenza molto piccole, di cui la Toscana è piena. Con questo sistema portiamo virtualmente chiunque in ogni punto della Toscana dove si produce vino”.

E chi non vuole sciupare l’etichetta applicando un codice? “Il codice può essere deformato - spiega Campinoti - per una superficie curva e stretta come il collo della bottiglia, ma siamo già in grado di leggere l’etichetta direttamente. E questo rende il progetto valido per ogni tipo di prodotto, non solo per il vino”. Fra qualche anno il QR code sarà obsoleto, che succederà? “Niente. La nostra tecnologia - conclude Campinoti - è costantemente aggiornata. Il vantaggio del QR code è non avere costi aggiuntivi e per leggerlo ci sono programmi scaricabili gratis da Internet. La maggior parte dei telefonini li ha di serie”. “Con questo progetto - ha aggiunto l’assessore Salvadori - la Toscana ha una tecnologia che vuol dire tracciabilità concreta dell’etichetta. Investiamo affinché i produttori toscani che vedono nella qualità il loro futuro si servano di questo sistema e si facciano conoscere ovunque”.

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