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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Grandi bottiglie a piccoli prezzi ... Un toscano bianco in terra di rossi... Una enclave di bianchisti nel cuore della Toscana “rossista”. È la cosiddetta “anomalia lucchese” che ha portato in queste terre vitigni “stranieri”. Siamo in tempi di riscossa dei bianchi, e Vinitaly l’ha confermato. Un bell’esempio è la Tenuta del Buonamico, a Montecarlo, fondata negli anni ‘60 da famosi ristoratori torinesi. Ora alla guida della maison è Eugenio Fontana. Nei 26 ettari di vigna il Trebbiano toscano convive con Vermentino, Pinot bianco, Sauvignon, Semillon, Viogner, in una eterogena “legione straniera” dei vitigni che comunque mantiene una forte impronta territoriale per una denominazione celebrata per i suoi bianchi. La linea aziendale è l’esaltazione della qualità quotidiana. Esempio è questo Montecarlo Bianco 2009, blend base Trebbiano con Pinot bianco, Sauvignon, Semillon, Roussanne che privilegia freschezza, eleganza, bevibilità. In enoteca circa 8 euro. Montecarlo bianco 2009, Tenuta del Buonamico. Info: www.buonamico.it.

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