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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

“Vino e pasta vincono all’estero”. Il made in Italy conquista la tavola ... Marini (Coldiretti): più forti delle auto. Avanti con le etichette... Nell’assemblea annuale il presidente Marini interviene sulle multe per le quote latte: “Se la manovra dilaziona i pagamenti vanno risarciti gli onesti”... Orgoglio di agricoltori. Orgoglio di chi, troppo spesso, si sente sottovalutato, ma sa di avere dalla sua parte la forza dei fatti e dei numeri. Tutto questo va in scena all’assemblea annuale della Coldiretti, con il presidente, Sergio Marini che, senza timore d’essere smentito, ha potuto raccontare che “nonostante al crisi” il settore dell’agricoltura ha retto. Anzi, anche quest’anno potrà vantarsi di vedere crescere il suo valore aggiunto dell’1,2%, l’occupazione segnerà quasi un boom con un aumento delle assunzioni del 6%, e il valore delle esportazioni lieviterà dell’11% (+26% del vino italiano in Francia; +43% della pasta in Cina). Marini ha aggiunto: “All’estero si vende più cibo made in Italy che automobili”. Però, dei problemi dell’agricoltura che contribuisce per il 15% al Prodotto nazionale lordo, il che in soldoni fa circa 250 miliardi di euro l’anno, nessuno ne parla, era il chiaro sottinteso. Marini ha esortato l’Italia ad avere “il coraggio di applicare la legge che impone l’obbligo di indicare sulle etichette” tutti gli alimenti di cui è composto il prodotto e la loro origine, perché non si possono aspettare i tempi dell’Unione Europea visto che oggi “la metà delle mozzarelle e tre prosciutti su quattro sono ottenuti da latte e carne di animali allevati all’estero senza alcuna informazione per il consumatore”. Un altro tasto dolente su cui ha battuto il presidente è quello delle multe sulle quote latte non rispettate. Ne è venuto fuori un secco altolà. “Se la norma messa nella manovra dilazionerà senza ragione i pagamenti, o peggio creerà un quadro di confusione che compromette la restituzione delle multe, allora si rendano i soldi a tutti gli allevatori che onestamente hanno rispettato le regole e si sono indebitati per pagare le multe o acquistare le quote”. Insomma, non possono esserci pulcini bianchi o neri, o peggio ancora verdi. Il “rospo” delle quote latte, però, non deve far bocciare tout court la manovra. Una strategia sui conti pubblici è necessaria per “evitare di fare la fine della Grecia”. Detto ciò, il punto - secondo Marini - diventa “la capacità della politica di proporre soluzioni eque che non generano sospetti e, soprattutto avere il coraggio di prendere provvedimenti che nel breve periodo sono impopolari”. Quindi, la domanda: “La politica è disposta a fare questa scommessa?”. La risposta, Marini l’ha data in modo indiretto esortando i 15mila allevatori che lo ascoltavano (in platea c’era pure il presidente della Cei, il cardinale Bagnasco) a “fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese che non merita di essere rappresentato dalla crisi etica della vita pubblica”.

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