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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Il vino toscano leva i calici. L’export sfiora quota 400 milioni ... Chianti e Brunello, previsioni rosee. Cina e Giappone, boom di vendite ... Rossi più 13,8 per cento, bianchi più 9,7 per un giro d’affari di 323,6 milioni di euro. Pare impossibile, in tempi di crisi: c’è una Toscana che tira sempre di più ed è quella del vino. Di qualità: il Vigneto Toscana è il leader italiano per la crescita dell’export (e per i numeri complessivi), almeno stando ai dati che Toscana Promozione ha diffuso rielaborando gli studi dell’Istat sui primi nove mesi del 2011. Se il quarto trimestre, che oltretutto è il periodo dell’anno deputato per vocazione alle maggiori vendite, confermerà la tendenza, potremo parlare davvero di un anno d’oro. E non solo per i grandi rossi tradizionali: Chianti, soprattutto il Classico Gallo Nero, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano e Bolgheri. Vanno forte, in qualche caso fortissimo, anche i bianchi.

I numeri, dunque. La crescita sul 2010 è impressionante. Anche perché arriva dopo un anno, il 2010 appunto, che aveva segnato + 45,8% (in valore) sul faticoso 2009. Gli Usa, primo “cliente”, segnano + 1,3%; in lieve calo la Russia, più sostenuto quello della Svizzera, mentre volano Giappone (da 2,6 a 8,7 milioni di euro), Cina e Hong Kong. Aumentano gli incassi, ma anche le quantità: +11,9% i rossi, addirittura +41,7% i bianchi. Che portano la Toscana al terzo posto nel settore, dopo il Nord-Est. Anche se i rossi fanno la parte del leone, 307,2 milioni di euro (il Veneto è a 156,1 e il Piemonte a 117,2), in crescita su tutti i mercati tranne la Gran Bretagna, con il terzetto Usa (33,2% del totale), Germania e Canada sempre in testa, mentre nei bianchi resta prima la Germania e salgono gli Usa e la Cina, oggi terzo acquirente.

Per i produttori, comunque, la sorpresa è relativa. “Il Chianti Classico è sempre più esterofilo, quattro-cinque anni fa come azienda noi vendevamo il 65% in Italia, ora il 70% va all’estero”, ammette Marco Pallanti, presidente del Consorzio del Gallo Nero. Che spiega così il boom del Giappone: “Vengono a pranzo nei nostri ristoranti ‘stellati’, tornano a casa e cercano di riprodurre. Puntano molto sull’eleganza, per questo il Chianti Classico ha successo”. “Chi compra Brunello non conosce crisi, il nostro vino è espressione di successo”, gli fa eco Ezio Rivella, presidente del Consorzio dei produttori di Montalcino. Certo, c’è da ampliare gli orizzonti. “Puntiamo sulla Cina - spiega Rivella - ma la semina non è facile, ci vuole tempo, e forti investimenti. Intanto pare ripartire il mercato italiano, anche se gli operatori sono cauti”. Investire, dunque. Toscana Promozione prevede 24 iniziative nel 2012, per 1,6 milioni di euro, sui mercati storici e su quelli emergenti. Il primo appuntamento sarà Buy Wine a Firenze, 16-17 febbraio con 200 buyer e 179 produttori; poi Prowein a Dusseldorf, Vinitaly a Verona e Vinexpo a Hong Kong. Se son rose...

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