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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

No all’alcol in gravidanza ... In Italia più di 560mila donne all’anno diventano madri. Ma, nonostante crescano negli anni consapevolezza del rischio e comportamenti virtuosi, ancora oggi il 20% delle neomamme non rinuncia del tutto all’alcol in gravidanza. Gravidanza e allattamento rientrano infatti in quelle specifiche circostanze e fasi della vita in cui la scelta più sicura è astenersi dal bere alcolici, anche perché la scienza non ha ancora individuato il livello di consumo al di sotto del quale si può bere senza rischi per la madre e per il bambino. Dato che il primo passo per prendere decisioni responsabili è avere l’esatta conoscenza del problema, AssoBirra - l’associazione degli industriali della birra e del malto - da anni si impegna in campagne sociali per il consumo responsabile degli alcolici. Insieme con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, infatti, ha appena lanciato “Se Aspetti un bambino l’alcol può attendere”, campagna che vuole informare le donne italiane, tramite i medici ginecologi appartenenti alla Sigo, sulle sindromi feudi alcol correlate e su come prevenirle. Quest’anno l’iniziativa è dedicata in particolar modo alle under 30: una mamma su 3 ha meno di 30 anni ed è proprio in questa fascia di età che si trovano i comportamenti meno responsabili. Per parlare alle giovani mamme con i linguaggi della loro generazione, l’iniziativa vive soprattutto su internet: su www.beviresponsabile.it
e www.sigo.it troveranno un video “da mamma a mamma” e messaggi semplici e chiari sull’importanza di non bere alcol in gravidanza e nel mese precedente al concepimento. Oltre all’invito a rivolgersi al proprio ginecologo per avere consigli, conoscere meglio l’argomento e capire come affrontarlo. La campagna può contare anche sul sostegno di un movimento d’opinione al femminile di ben 40 madrine, tra attrici, sportive, giornaliste, blogger e chef che hanno condiviso sui social network un loro pensiero per le future mamme. Grazie al potere virale della rete, basta un clic perché tutti contribuiscano a fare cultura su questo delicato aspetto della vita delle mamme in attesa.

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