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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Lotta al diabete, efficaci dieta e sport. Epidemia innescata dall’obesità. Dilaga negli Usa, l’Italia non è immune ... In aumento i casi di diabete di tipo 2. Lancia l’allarme, dagli Stati Uniti, Stefano Del Prato, presidente della Società italiana di diabetologia, al congresso dell’American Diabetes Association (Ada) di Philadelphia: “Il quadro americano è catastrofico - afferma Del Prato, che già a Torino aveva lanciato una prima allerta - affligge persino bimbi tra i 10 e i 12 anni, refrattari ai trattamenti. Noi non siamo a questo punto, occorre fare qualcosa per non arrivarci”.
Cibo spazzatura, scorpacciate e ridotta attività fisica sono tra le cause principali dell’obesità, complice del dilagare dell’epidemia di diabete: “In Italia - dice Francesco Giorgino, ordinario di endocrinologia a Bari - la prevalenza legata a sedentarietà e pessime abitudini alimentari, arriva al 6% al Sud, al Nord invece è al 4,5%”. “Preoccupanti le conseguenze in termini di malattie cardiovascolari - spiega Phil Zeitier, presidente dello studio Today e cattedratico di pediatria all’Università del Colorado - i bambini ciccioni rischiano grosso in giovane età”. Negli Usa, i media pongono l’accento su questioni come la tendenza a sospendere arbitrariamente le cure, per risparmiare sui costi dei medicinali. Un crescente numero di studi incoraggia il ritorno a uno stile di vita sano, cibi leggeri e naturali, per favorire la longevità.
Nell’ambito del congresso di Philadelphia, le aziende registrano passi avanti. Boehringer
Ingelheim ed Eh Lilly hanno stretto un’alleanza in area diabetologica con risultati in tema di sicurezza ed efficacia in popolazioni di pazienti, compresi quelli con co-morbilità, trattati in monoterapia, come pure in terapia di associazione. Novità per linagliptin, il primo inibitore di DPP-4 approvato con dosaggio unico per diabete di tipo 2 negli Usa, in Europa e in Giappone: “Gli studi confermano i miglioramenti, che non compromettono la funzionalità renale. In associazione ad altre terapie (insulina basale assunta singolarmente, in associazione a metformina o pioglitazone) il controllo della glicemia è clinicamente significativo in pazienti adulti”. Novità anche per una molecola in fase sperimentale, empagliflozin, “capace di ridurre i livelli di glucosio nel sangue, indipendentemente dall’azione dell’insulina”. Migliora la terapia con l’uso appropriato di farmaci e il controllo dell’emoglobina glicata. Una persona con diabete su tre utilizza l’insulina, da sola o associata a medicine da prendere per bocca. Origin, studio multicentrico, che ha seguito 12.000 persone in tutto il mondo per sei anni, sostenuto da Sanofi, ha mostrato che “iniezioni giornaliere di insulina glargine, somministrate già nelle fasi iniziali di diabete di tipo 2, non modificano il rischio di attacchi cardiaci, ictus, cancro o inconvenienti cardiovascolari”. Intanto in Italia si moltiplicano le iniziative anche sul versante della sostenibilità sociale della rete di assistenza. Un simposio si tiene dopodomani a Roma. Ara Pacis, introdotto da Umberto Valentini, presidente di Diabete Italia, il programma dei lavori prevede un intervento del ministro della Salute, Renato Balduzzi.
La misurazione della glicemia per prevenire complicanze è un altro punto al centro del dibattito. Stefano Genovese, Gruppo Multimedica di Milano, ha annunciato un sistema di misurazione (glucometria) con segnalatore di profili glicemici. Nella Nefrologia di Humanitas, premio al geriatra Giuseppe Favacchio, autore di studi sul microinfusore sottocute (insulina continua) in collaborazione con il King’s College di Londra. Il gruppo pari opportunità dell’Associazione Medici Diabetologi ha invece individuato un profilo di rischio cardiovascolare meno favorevole per le donne: si ipotizzano una diversa risposta di genere ai farmaci e ai trattamenti, e variabilità biologiche.

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