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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Lenti e golosi, i bimbi ingrassano. E con gli zuccheri non si scherza ... Appello degli esperti: mettete a dieta i figli e mandateli in palestra ... Due bambini su dieci, in Italia, sono in sovrappeso. Sono dati del Ministero della Salute scaturiti da un’indagine su 42mila alunni di terza elementare.
Negli Stati Uniti va anche peggio, si diffondono tra i teen ager forme di diabete dovute a cattive abitudini: abuso di grassi e dolci, obesità e scarsa attività fisica. La gioventù ha preso una brutta piega, si potrebbe dire, difficile da sradicare. Nel senso che, come si è visto, anche quando i ragazzini ricominciano a fare sport e perdono peso, il metabolismo degli zuccheri è compromesso e il danno irreparabile se nel frattempo si è manifestato il “diabete dei grandi”. E così i pediatri americani lanciano l’allarme e dettano, per la prima volta in maniera stringente, regole certe per arginare questa epidemia. Le linee guida sono sul numero di Febbraio della rivista Pediatrics.
“Il diabete può interessare tutte le età della vita - dichiara Stefano Del Prato, presidente della Società italiana di Diabetologia - dall’infanzia alla vecchiaia. Fino a qualche anno fa quello che insorge- va in tenera età veniva considerato diverso dalla forma tipica degli adulti. Il diabete di tipo i è dovuto alla distruzione delle cellule che producono insulina, che controlla lo zucchero (la glicemia nel sangue). Nel diabete dell’adulto (detto di tipo 2) la produzione dell’ormone non è quasi mai completamente assente, anche se questo fatica ad agire normalmente (insulino-resistenza)”.
La distinzione sta però scomparendo, e il diabete tipo 2 diventa sempre più comune in età pediatrica. Il dato preoccupa perché “il diabete dei grandi” interessa non meno del 5% della popolazione italiana e dilaga per via degli stili di vita. Da qui l’appello affinché genitori e nonni incoraggino la dieta negli adolescenti che prendono peso in eccesso prima che sia troppo tardi.
Sono due i provvedimenti consigliati negli States quando la malattia è ormai conclamata: insulina nei casi in cui non è chiara la diagnosi di diabete, se il piccolo ha la glicemia alle stelle o sviluppa chetoacidosi, seguo di scompenso. E metformina, considerata il farmaco di prima scelta in tutte le altre condizioni, insieme a una radicale restrizione dietetica e a un programma di attività motorie: vietato il divano, mai più ore e ore passate tra tv e videogiochi, stop alle golosità a base di grassi e zuccheri. “Il diabete di tipo 2 nei bambini è un fenomeno destinato ad aumentare - aggiunge il professor Del Prato - come purtroppo insegna l’esperienza americana. Siamo costretti a pensare a quale farmaco cominciare a somministrare a un bambino, che dovrà continuare ad assumerne sempre di più per gli anni a seguire nel tentativo di evitare le conseguenze del diabete e cioè le complicanze a carico di occhi, nervi, rene, cuore e arterie”. La battaglia non può essere condotta solo con sacrosante linee guida - conclude il presidente della Società italiana di Diabetologia - ma anche e soprattutto con una forte azione educativa su tutta la popolazione, sui ragazzi e i loro genitori e sui genitori a venire, mostrando quelli che sono i rischi”. E a questo proposito colpiscono i risultati di una indagine condotta da AMD-Associazione Medici Diabetologi che ha scandagliato la salute dei dottori. Il 40% dei diabetologi italiani risulta sovrappeso - ha annunciato il presidente, Carlo B. Giorda - meno della metà (45%) svolge esercizio fisico per almeno 30 minuti al giorno. Vale a dire, non è facile per nessuno dare il buon esempio, stare in linea e rinunciare ai piaceri della tavola.

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