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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Da Aboca a Zucchetti, listino toscano. Quindici società in odore di Borsa ... Selezionate le imprese migliori che possono aspirare alla quotazione ... Sono 15 su 130, più del 10% del totale, portabandiera di una delle regioni più effervescenti per idee imprenditoriali e per fatturati in crescita. Ci sono nomi noti e marchi sconosciuti, vanno da Aboca a Zucchetti in rigoroso ordine alfabetico e coprono tutti i settori: farmaceutico, alimentare, moda, editoria, tecnologia, vino. Lo staff del progetto Elite, voluto da Borsa Italiana per rimpinguare con energie fresche un listino di piazza Affari sempre più asfittico e a corto di matricole, ha chiamato a raccolta gli imprenditori della Toscana e ha selezionato un drappello di società che, grazie a fatturati in crescita e a bilanci in utile, potrebbero decollare e conquistare nuovi mercati, quotandosi in Borsa o trovando il sostegno di fondi di private equity. Una decina sono in quell’elenco da più di un anno, altri si sono aggiunte negli ultimi mesi. Drogheria & Alimentari, ad esempio, l’azienda creata da Francesco Carapelli e leader nel mercato delle spezie e delle erbe aromatiche, sta pensando al listino di piazza Affari da diversi mesi. E il vulcanico Carapelli ha partecipato anche a qualche road show. Steso discorso per Peuterey, con la presidente Francesca Lusini che guarda con distacco alla Borsa, nonostante i successi di Moncler e di altri marchi della moda. “Il progetto Elite - ha ribadito in una intervista a La Nazione - è un percorso molto interessante per la preparazione culturale alla quotazione dell’azienda. Adesso, però, non è il momento”. Bassilichi, invece, dopo il grande colpo della società Fruendo, che ha rilevato i 1066 dipendenti del back office del Monte dei Paschi, più ordini per un miliardo di euro assieme ad Accenture, pensa soprattutto a un cambio di governance. “L’intenzione - ha confermato l’ad Leonardo Bassilichi - sarebbe quella di sostituire alcuni fondi che sono nell’azionariato con altri capaci di supportare i nostri progetti di crescita. Finora però le nostre priorità sono state altre”. Tra i nuovi ingressi spiccano marchi aggressivi come Aboca, l’azienda di trasformazione di piante medicinali, che ha chiuso un 2013 con fatturati e visibilità in crescita, grazie a prodotti di successo. Massimo Mercati, giovane direttore generale e rampollo del fondatore Valentino, guarda al progetto Elite come “interessante momento di confronto con il mercato e altre realtà imprenditoriali”. Più che alla Borsa, si punta ad imparare le nozioni di mercati finanziari. Ed è la tesi di Giovanni Geddes da Filicaja, ad del gruppo Marchesi de’ Frescobaldi, pronta a mettere in gioco i 1.150 ettari di vigneti della società “Vogliamo rendere visibile al mondo finanziario - ha detto agli uomini di Elite - la dinamicità dei marchi gruppo, controllato da una famiglia con 700 anni di storia nel vino”. Lamberto Frescobaldi, il nuovo presidente, è l’alfiere della trentesima generazione. Braccialini dal canto suo, grazie alle sue borse inimitabili, è una griffe che invece potrebbe approdare in Borsa tra un paio di anni, almeno stando alle intenzioni manifesta- te dal dinamico ad Riccardo Braccialini. Il discorso potrebbe replicarsi anche per le altre aziende, ognuna con la sua peculiarità, le sue idee vincenti, la sua eccellenza da “campione nascosto”. La carica delle potenziali matricole toscane è forse quella più dirompente. E nessuna dà la sensazione di voler essere solo una meteora a Piazza Affari.

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