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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Il meteo mette le ali alla produzione. L’olio e il vino trascinano la ripresa ... L’agricoltura torna a sorridere. Nel 2015 riappare l’olio e il vino vanta un’annata indimenticabile. La ripresa c’è e si vede, parola di Cia Toscana, ma non tutti i settori hanno il segno più, soprattutto tra coloro che non riescono a chiudere il processo di filiera. Il presidente di Cia Toscana, Luca Brunelli, ha fotografato il 2015 dell’agricoltura lanciando un appello: “Ora servono politiche di competitività”. Grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli rispetto al 2014, alla scomparsa di mosca olearia e del cinipide, i risultati sono stati nettamente migliori. 112015 è stato anche l’anno della vittoria degli agricoltori sull’Imu, del Pit, che ha premiato l’imprenditoria agricola, riconoscendola settore produttivo. I quattordici comparii sono stati analizzati dall’osservatorio di Cia, sulla base dei dati delle proprie aziende, circa il 36% del totale. Annata positiva per il vino, anche se non mancano ombre, come a Firenze, dove la produzione è in calo (-20%), ma la qualità è ottima grazie al buon andamento climatico e alla sanità delle uve. Il Chianti Classico registra un + 10%, che con il Nobile di Montepulciano aumentata dal 5 all’8%. Spicca il comparto dell’olio, dove i prezzi sono in crescita del 15% e a Grosseto la produzione raggiunge addirittura un +90% rispetto al 2014. “Adesso - ha commentato Luca Brunelli - speriamo che gli enti locali mettano presto a regime le politiche regionali e ci permettano di semplificare alcuni passaggi burocratici”. Nonostante l’entusiasmo non sono mancate le preoccupazioni per la piaga più grande dell’agricoltura: la concorrenza sleale dei paesi emergenti. “La crescita dell’agricoltura regionale e in parallelo dell’agroalimentare toscano - sottolinea il direttore Cia Toscana Giordano Pascucci - rappresentano un ulteriore stimolo e un’opportunità per promuovere l’integrazione fra i protagonisti di filiera e per dare maggiore solidità all’economia toscana”. Il consueto rapporto trimestrale di “MovImprese”, inoltre, ci segnala che al 30 settembre le aziende agricole in Toscana sono 40.442, 231 in meno rispetto alla stessa data del 2014 (-0,6 per cento): 38.401 si occupano di coltivazione agricola e allevamento, 1.607 di silvicoltura e utilizzo di aree forestali e 434 di pesca e acquacoltura. Tra le imprese agricole toscane 12.869 sono a conduzione femminile (il 31,8 per cento del settore), in calo dello 0,8, mentre i giovani imprenditori detengono il 5,8 per cento delle imprese agricole toscane, 2.332 (calo del 4,1 per cento), chiaro segnale di come l’agricoltura non è un ancora un settore per giovani. Gli imprenditori agricoli stranieri sono in aumento del 5,9 per cento.

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