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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Lo spettro della siccità “Già a rischio i raccolti” ... Allarme Coldiretti per le riserve idriche: Po asciutto ... A Isola Pescaroli ti viene quasi voglia di attraversarlo a piedi. Pochi metri separano i due sabbioni, a destra e a sinistra, di quel che rimane del Po. Il Grande Fiume a vederlo oggi sembra un mezzo torrente: la corrente è quasi ferma, le spiagge sono spuntate immense come nessuno ricorda e lo zero idrometrico è piantato sette metri più in alto. Uno scenario lunare, da non credere mentre si cammina su quello che fino all’estate scorsa era il fondo del fiume. Quattro mesi e passa di siccità ininterrotta ha ridotto, secondo stime della Coldiretti, del 60 per cento le risorse idriche della pianura: senza neve in montagna significa che questa situazione avrà anche pesanti conseguenze sulla primavera. “Secca del secolo? Non lo so. Certo che il fiume così basso lo vediamo in estate a volte. In inverno è raro”, commenta un anziano. Il fiume qui è quasi uno - di famiglia, un tempo era anche economia, con diversi pescatori che vivevano di quello che prendevano, accanto a una fiorente attività di estrazione della sabbia.
Il livello è destinato a scendere ulteriormente: mancano circa novanta centimetri per arrivare al record toccato nel 2006 quando si toccarono gli Otto metri sotto il livello idrometrico. Con una differenza però, che dieci anni fa si arrivò a questo limite in estate, non in inverno: questa sembra essere oggi l’eccezionalità della situazione.
Le riserve idriche - secondo le analisi e le rivelazioni effettuate da Arpa Lombardia - sono quasi il 60% in meno rispetto alla media del periodo 2006-20 14 e 43,7% in meno rispetto al già secco .2007, mentre le precipitazioni del 2015 sono state di appena 818 millimetri ancora più basse dei già scarsi 847 millimetri registrati nel 2007. E la Coldiretti ha chiesto immediatamente una serie di interventi, proprio in vista della primavera e in considerazione del perdurare di questa situazione.
La situazione è grave anche nei laghi: il Maggiore è al 17% della sua capacità e il lago di Como è addirittura sceso al 12 % mentre quello di Garda al 33%.
A Torino la Dora è quasi in secca: ovunque ci sono intere zone sabbiose che hanno portato alla luce detriti e rifiuti. E a chiudere il fosco quadro ci sono le montagne italiane, mai come quest’anno rimaste all’asciutto. Niente, o quasi, neve con riflessi non soltanto sulla stagione sciistica, ma anche sugli afflussi idrici, determinanti per i raccolti agricoli dei prossimi mesi.

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