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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Suona la carica dei settecento e uno. Da oggi il Vinitaly parla toscano ... Settecento volte Toscana. Anzi, per la precisione 701, su un totale di 4.100, che significa il 17%, la presenza più massiccia, perché il Piemonte che è secondo si conta per 594 unità. Che poi: 701 più una, che è forse la più grossa novità di questo Vinitaly del cinquantenario e dei record, che si apre stamattina alla fiera di Verona. Quell’una in più è AViTo, il consorzio dei consorzi, idea capace di compattare la squadra del Vigneto Toscana per andare a competere tutti insieme sui principali mercati da conquistare. In hoc signo vinces, e il segno è la qualità crescente, come dimostra il numero pure crescente dei riconoscimenti: proprio dalla Vinitaly International Academy sono state assegnate le 5 stelle al Brunello 2011 Sassocheto de Il Grappolo e al Bolgheri Superiore 2013 della Tenuta Argentiera dei fratelli Fratini, mentre tutti i vini della Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi sono rientrati tra i migliori secondo l’Annuario di Luca Maroni. Motivi in più per esserci, insomma. Anche se pattuglie sempre più consistenti di vigneron toscani disertano per approdare piuttosto a Summa e a VinNatu, appuntamenti esclusivi con vini biodinamici e “naturali” che si tengono a Magré in Alto Adige e a Monticello di Fara nel Vicentino in alternativa a Vinitaly. Ma anche nei padiglioni veronesi cresce di anno in anno la squadra toscana delle vigne “green”, il solo Consorzio Chianti (presente con 55 produttori e 380 etichette) ne conta quest’anno 25 in più: e Casabianca, dai Colli Senesi, presenta la linea del suo Chianti Vegan che registra addirittura un +60% nell’export. Motivo per esserci malgrado qualche voce contraria al tono da vetrina sfarzosa che si registra a Verona. Ma Vinitaly è orgoglio italiano, e il Vigneto Toscana l’avverte in massa. Quest’anno poi, che il Chianti Classico comincia a festeggiare proprio in fiera i trecento anni dal bando di Cosimo III de’ Medici che nel 1716 individuava le prime “doc”: e proprio alle 17,16 di oggi sarà festa grande, brindisi e buffet, nel maxistand di 270 metriquadri che raggruppa 115 aziende con 225 etichette, di cui 47 “Gran selezione”, un altro segno di successo. Come i numeri di Frescobaldi, che ha chiuso il 2015 a 95 milioni di fatturato, con un + 12,6% nell’export, che macina il 70% degli 11 milioni di bottiglie prodotte. Una bella pattuglia, insomma. Con I Balzini che propongono i Tuscan Colors, Cecchi che presenta il suo nuovo Aurelio di Maremma con i piatti della chef bistellata Valeria Piccini, con le etichette bio “Lavandaia” dallo Scompiglio di Lucca, con la giovane Angela Fronti da Radda in Chianti diventata ormai star. E poi l’olio: perché c’è anche Sol, a Verona, e l’oro verde di Toscana è protagonista pure lì.

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