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La Nazione

Due grandi rossi firmati Alighieri ... Dopo sette secoli la famiglia Alighieri torna in Toscana, grazie al suo amore per il vino. Due giorni fa il conte Pieralvise Serégo Alighieri, ultimo discendente del Sommo Poeta è venuto a Cinigiano, un comune in provincia di Grosseto, per siglare la definitiva acquisizione di un' azienda agricola in Borgo Santa Rita. 80 ettari di terreno, corredati da ampi fabbricati, in Val d'Orcia, al limitare della zona di produzione del mitico Brunello. Nella zona si produce la doc Montecucco, un territorio che molti considerano il nuovo Eldorado del vino toscano.L'investimento di partenza supera i 10 miliardi. «Sono molto contento, dice il conte Alighieri, di lavorare in questa splendida terra di Toscana. L'ultimo contatto ufficiale risale al lontano 1865, quando in occasione del sesto centenario della nascita di Dante, il comune di Firenze insignì la mia famiglia del Patriziato fiorentino, titolo di cui sono molto fiero. I secoli passano e ora è arrivato il momento della riconciliazione». Il conte Pieralvise opera già da molti anni nel settore, curando le sue «possessioni», un centinaio di ettari, a Gargagnago in Valpolicella, dove all'interno del gruppo vitivinicolo Masi, produce vini con il marchio Serégo Alighieri, oltre ad altri prodotti alimentari. E per Cinigiano che progetti ha?
«Sarà un'azienda a ciclo completo con due vini rossi per la fascia superiore dei mercati mondiali, una doc Montecucco e un Super Tuscan, entrambi a base sangiovese, che saranno pronti a partire dalla vendemmia 2005. Seguendo la propensione del gruppo veneto per l'uso di uve autoctone, punteremo su vigneti locali, a partire da sangiovese, canaiolo e colorino, per arrivare appunto a due grandi vini delle terre di Dante. Masi ne curerà in particolare la commercializzazione, con i suoi consolidati canali». Sulle etichette ci sarà la figura di Dante? «Ci ho pensato, ma ancora non ho idee molto chiare. Dovrò consultarmi con alcuni miei collaboratori, vorrei fare qualcosa di molto bello». Intanto in Toscana il conte Alighieri ha scelto un collaboratore di altissimo livello, il grande enologo Ezio Rivella, presidente dell'Unione italiana vini, massimo esperto di vini toscani (Castello Banfi a Montalcino è una sua creatura). «E' una bella proprietà - dice Rivella - con ottimi terreni, confinanti con quelli di Montalcino. A primavera cominceremo a piantare i primi 10 ettari di vigneto. C'è molto da lavorare, ma ne vale la pena».

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