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La Nazione

L'Enoteca Italiana va a Torino: Siena perde il ruolo di leader, ottneuto negli anni Trenta, nella promozione di tutti i vini nazionali ... Sarà Torino la sede dell'Enoteca d'Italia. Così si chiamerà la nuova struttura nazionale che coordinerà tutti gli interventi utili a far crescere i vini italiani in Europa e nel mondo. Lo hanno annunciato al Salone del vino il presidente dell'Enoteca del Piemonte, Pier Domenico Garrone, e il sottosegretario all'agricoltura Teresio Delfino, da poco delegato dal ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, ad occuparsi del settore vitivinicolo. «La proposta nasce dall'esigenza di risposte nuove a problemi nuovi - spiega lo stesso Delfino - che non vuole porsi in contrapposizione con altre realtà già esistenti, ma convogliarne le forze in una nuova struttura di respiro nazionale. Per questo, con il supporto del Mipaf, creeremo anche le basi per un'Enoteca d'Europa a Torino». Le dichiarazioni del sottosegretario all'agricoltura coinvolgono poi l'Enoteca Italiana, istituzione che da quasi settant'anni opera a Siena per la promozione dei vini italiani di qualità. «L'Enoteca senese darà un contributo indispensabile al nostro progetto - dice Delfino - insieme a tutte le altre enoteche regionali. E' intenzione del Mipaf di qualificare il suo ruolo in questo senso. Per affermare il made in Italy occorre contribuire tutti al 'progetto qualità' che lo stesso ministro Alemanno sta portando avanti con energia». La notizia suona quasi come una sentenza per l'Ente Vini-Enoteca italiana, presieduto da Flavio Tattarini, ex presidente della commissione agricoltura della Camera. L'Enoteca fu voluta a Siena negli anni Trenta ed è oggi partecipata, oltre che dal ministero, anche da molti enti locali toscani, a partire dalla Regione, dalla provincia e dal Comune di Siena, alcune banche, associazioni di categoria locali e nazionali. «Occorre aumentare il dinamismo - spiega ancora Delfino - per far fronte a nuove esigenze promozionali e commerciali con strumenti rivisti, che consentano un salto di qualità». Il progetto piemontese passa per il commercio elettronico, la grande iniziativa del Salone del Vino, e un maggior ruolo dell'Enoteca del Piemonte nata nel 1999 ed attivissima dallo scorso anno. «L'Enoteca italiana nacque nel 1933 grazie all'aiuto dei piemontesi che sostennero quello strumento - spiega il presidente dell'Enoteca del Piemonte Pier Domenico Garrone - ma credo oggi ne occorra un altro che coordini e sappia creare diversi momenti promozionali. L'Ente vini troppe volte non ha saputo ascoltare noi delle regioni». E, accanto al successo del Salone, a Torino puntano anche su Internet e sul cinema. Prossime iniziative sono la realizzazione di un video-game e di un film sul Barolo, con finanziamenti per 20 milioni di dollari. Mentre invece, già negli scorsi mesi, in Toscana, si era persa l'Accademia nazionale della vite e del vino, trasferita da Siena a Vicenza dopo anni di noncuranza di alcune istituzioni.

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