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La Nazione

“Giù le mani dai nomi dei vini” ... “Non possiamo permettere che una modifica del genere passi. Non è possibile venire in Europa a fare simili proposte, ma non è neppure capibile come la Comunità Europea possa pensare di accetterle”. E’ fuori dalla grazia di Dio”. E’ un fiume in piena Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio del Chianti Classico, completamente contrario alla proposta di modifica del regolamento della Comunità europea che darebbe il via libera a un Brunello argentino, a un Morellino neozelandese o a un vinsanto australiano. La questione è legata alla tutela delle “menzioni”. Finora il regolamento europeo aveva un’alta protezione di quelli che sono i nomi di determinati vini. Se passa la proposta di modifica – in tutta Italia ci sono 17 di queste definizioni detti “menzioni” – questi nomi non saranno più riservati in termini assoluti all’Italia e tutti potranno chiamare un vino brunello o morellino, anche prodotto in Paesi extraeuropei.
“Lotteremo – continua Liberatore – con le unghie e con i denti, metteremo in moto tutti i meccanismi per evitare che vengano azzerati gli sforzi di anni, cancellati sacrifici e investimenti. Non accettiamo che chiunque possa appropriarsi di nomi faticosamente costruiti nel tempo. La Comunità europea deve difenderci”.
“Noi – spiega Stefano Campatelli del Consorzio del Brunello di Montalcino – abbiamo registrato il marchio del Brunello. Credo che questa sia l’unica strada percorribile per tutelarci. Ma ovviamente, più è alta la protezione a livello comunitario meglio è. Il problema però è politico e anche i nomi sono una merce di scambio a livello di commercio internazionale” ...

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