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La Repubblica

La startup Winelivery il vino arriva (freddo) a casa … Crescita del 600% per l’enoteca digitale della app per bere, partita nel 2016 è arrivata al programma Elite di Borsa Italiana... Tutti pronti per la cena? Peccato però essersi scordati di passare in enoteca ad acquistare il vino. Se manca la voglia di uscire di casa cosa c’è di meglio che ordinarlo ed averlo direttamente sul tavolo? Soprattutto se la bottiglia arriva alla porta in 30 minuti dall’ordine, alla perfetta temperatura, e in qualsiasi momento della giornata. La grande comodità della “bottiglia on demand” è quanto devono aver pensato i più di 100 mila clienti che hanno scaricato la app Winelivery. Trattasi della prima enoteca digitale made in Italy. Nata a Milano nel 2016, dall’idea di due amici e imprenditori del mondo del vino, ha conquistato in tre anni i bevitori (pigri) di Torino, Firenze e Bergamo. Di più. Sta per approdare a Formentera (in occasione speciale per l’estate), Roma, Napoli, Catania e Prato. Si prevede che entro fine 2019 saranno almeno 15 le città che potranno ordinare vino e drink grazie a Winelivery. E sono in aumento le richieste di franchising. A raccontare l’avventura è Andrea Antinori, chief marketing officer & co-founder dell'app di drink delivery: “Winelivery è nata durante una cena in America in cui raccontavo ad alcuni amici di aver scoperto ben tre servizi di consegna dei vini. Al rientro ho contattato il mio attuale socio Francesco Magro e, incrociando i dati, abbiamo verificato l’esistenza di un mercato che ogni anno abbraccia 7 mila occasioni di consumo di alcool”.-Videa originaria era contattare i ristoranti che collaboravano con Just.it: “Presto però ci siamo resi conto che l'offerta dei ristoranti era troppo cara e abbiamo iniziato a lavorare come un market piace, in maniera simile a quello che fanno molti servizi di consegne per i locali, ma in questo modo far quadrare i conti è molto difficile. Adesso siamo noi a gestire l'intera catena del valore occupandoci anche del posizionamento delle diverse cantine”. In questi anni Winelivery è cresciuta notevolmente grazie a tre round d’investimento in equity crowdfunfing (risorse in cambio di quote) che hanno finanziato la start up per quasi 1,9 milioni di euro. “Oggi abbiamo quasi 550 soci - racconta Antinori - così Winelivery è una delle start up più partecipate d’Italia”. I risultati hanno immediatamente premiato l'intuito: “L’ultimo bilancio evidenzia una crescita dei ricavi del 600% (lo stesso era successo nel medesimo tempo l'anno precedente) rispetto all'anno precedente con un incremento di bottiglie passate dalle 2500 del 2016 alle 130 mila che ci aspettiamo di avere per fine anno”. Non solo. Lo scorso giugno la start up è stata presentata nel programma Ente di Borsa Italiana, un riconoscimento seguito dall’ingresso nel progetto Endervorx, il programma di Endeavor Italia per supportare futuri imprenditori ad “alto potenziale” dedicato quest’anno alle start up che operano nel lifestyle. La app permette di accedere a diverse tipologie di bevande: “Vino, birra, birre artigianali e cocktail, anche se per il momento il 70% è la richiesta di vini per cui abbiamo una selezione di circa 1500 e più di 1500 etichette”. “Tutte le bottiglie arrivano in 30 minuti massimo dall’ordine”. Chi sono i clienti tipo? “Tre diverse tipologie, la prima è fatta di studenti il cui consumo in estate è soprattutto di birra, quindi quella per noi più importante che abbraccia i giovani professionisti, dai 25 ai 45 anni, che si rivolgono a noi soprattutto per mancanza di tempo, e infine gli wine lovers che scelgono i nostri prodotti per una questione di qualità”. Quanto è la media per ogni ordine? “Due bottiglie e mezzo ma mai di vini da supermercato”. Il prezzo è competitivo: “Abbiamo scelto di applicare gli stessi prezzi delle enoteche ma con l’aggiunta di un servizio di temperatura e consegna inclusa”. A lavorare con Magro e Antinori ci sono 20 collaboratori e 180 riders. A quest’ultimi il compito di consegnare le bevande e anche qualche stuzzichino per un aperitivo casalingo. Per chi vuole diventare imprenditore, infine, c’è la possibilità di aprire la propria attività di consegna in affiliazione.

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