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La Repubblica

Il cuoco italiano che insegnò la cucina agli americani … “Un cuoco deve in primis sapere che un ristorante è un servizio pubblico, e per questo la priorità deve essere quella di accontentare i gusti dei clienti. Tu fai quello che ti chiede la gente e poi dici loro di provare anche altre cose. In America vanno tutti pazzi per il pollo alla parmigiana, una ricetta che in Italia non esiste, perché mai non dovremmo farglielo?”. Sirio Maccioni, scomparso a 88 anni ieri nella sua Montecatini, è stato il ristoratore italiano più famoso d’America. E sicuramente anche il più determinato. Così tosto e talentuoso da essersi guadagnato in quasi 35 anni di successo newyorkese (e non solo) il rispetto della comunità gastronomica internazionale e i favori del clienti più prestigiosi del mondo, papi e presidenti compresi. Molto ha fatto la sua città d’origine. L’Istituto Alberghiero Ferdinando di Montecatini Terme, infatti, ha una storia ultrasecolare, legata all’esigenza di personale qualificato fin dall’apertura del primo stabilimento termale. Macchini è stato uno dei tanti giovani aspiranti a un posto presso il locale Grand Hotel La Pace. Arrivarci e volar via è stato un attimo: prima al mitico Plaza Athenée di Parigi, poi all’Hotel Atlantic di Amburgo e quindi sulle grandi navi da crociera impegnate sulla rotta Europa - Stati Uniti. Una scuola formidabile, così ben praticata da valergli il ruolo di direttore di sala al Colony, uno degli indirizzi imperdibili nella rutilante New York degli anni ’60. Bello e rapinoso, tanto da far spendere parole di zucchero al cronisti della rivista Life: “Il nuovo maître del Colony è giovane, elegante e brillante. Se parlasse inglese sarebbe ancora meglio”. Insieme alla lingua, Maccioni apprese rapidamente le regole della vita americana, trovando spazio e spirito per la nuova impresa. “Le Cirque” apre nel 1974. Nella biografia “La mia vita, il mio ristorante” c’è la cronaca di un successo annunciato, dalle modelle ospitate gratis (“Tanto mangiavano poco”) alle foto con gli attori, su su fino a Papa Giovanni Paolo II, così soddisfatto del pranzo da chiedere a Maccioni come si facesse a prenotare un tavolo in Paradiso... Battuta tramutata nel titolo del docufilm Una tavola in Paradiso, con cui la HBO nel 2007 ha celebrato la vita splendente del ristoratore toscano, arrivato a guidare un piccolo impero gastronomico tra Stati Uniti e Centro America.

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