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La Repubblica / Affari E Finanza

Vini “investment grade” sorpasso sulle auto tra Bordeaux e Langhe … Il liv - ex del mercato secondario che rileva l’andamento degli scambi delle etichette più famose è in netto rialzo, non solo per i produttori francesi... L’annata 2003 è cresciuta del 53% e la 2005 del 43%: un incremento vertiginoso in soli sei mesi, ancora più eccezionale se si pensa che si parla di due etichette della Côte Rôtie, nella valle del Rodano, un’area finora non proprio considerata il top: ma si parla della cantina Guigal, un brand che ha conquistato il gusto e il portafoglio di diversi appassionati, a partire da Amphora Portfolio Management che ha seguito i consigli di The drink business, autorevole magazine inglese. Un record, se confrontato all’andamento del Liv - ex, l’indice del mercato secondario dei fine wine, che monitora l’andamento degli scambi delle griffe più quotate: il Liv - ex 50, il Liv - ex 100 e il Liv - ex 1000 sono saliti rispettivamente del 7%, 9% e 8%. Che pure sono incrementi di tutto rispetto, soprattutto se confrontati ai rendimenti dei mercati finanziari classici. I vini “investment grade” hanno sorpassato le auto nell’indice del lusso di Knight Frank, che monitora i beni di lusso che sono oggetto di passione e di investimento: sono cresciuti del 24% nel 2016. Un’impennata che si spiega con diversi motivi. Il primo è la ripresa delle quotazioni delle Blue chip del Bordeaux, che costituiscono lo zoccolo duro degli indici di settore, e che negli ultimi anni erano scivolate verso il basso. Altro fattore che ha spinto in alto gli indici, secondo esperti di Knight Frank, la Brexit che ha provocato la svalutazione della sterlina, spostando il sentiment verso questo mercato considerato più solido. Anche le Blue chip della Borgogna continuano la loro rincorsa. Un’ottima annata il 2016 anche per tre cru italiani: Masseto, Sassicaia e Giacomo Conterno che tallonano ai primi posti del Liv - ex i blasonati cugini francesi come Romanée - Conti e Chàteau Le Pin. Calssifica di The Drink Business, che ha pubblicato la top 100 del 2016. Masseto tra più prestigiosi rossi di Boleri, si quota ottava nella Top ten dei prezzi medi per cassa. In testa c’è Domaine de la Romanée - Conti, che nel 2016 ha raggiunto le 18.141 sterline a cassa, tallonato da Chàteau Le Pin, a 17.300 sterline, con Masseto a 4.619 sterline. Un altro grande riconoscimento che caratterizza la forza nelle borse e nelle aste vinicole internazionali di questo vino, già protagonista nel 2012 di un’asta da record a Sotheby’s, NewYork, quando una quindici litri di Masseto 2007, uno dei rari e numerati esemplari, strappò una favolosa battitura da 49.000 dollari americani (37.000 euro), l’equivalente di 1.850 euro a bottiglia. Wine Spectator ha premiato il Masseto del 2001 con il punteggio massimo (100/100) e Wine Advocate ha conferito 100/100 a Masseto 2006. Da poco tempo anche il riconoscimento da parte dei numerosissimi utenti della community vinicola internazionale Vivino, che hanno premiato Masseto 2010 come “Miglior rosso dell’Italia Centrale”. Ma nel Liv - ex 2016 c’è spazio anche per altri grandi prodottori italiani. Il Sassicaia, che ottiene un pregevole primato: è infatti primo nella speciale classifica della quantità di bottiglie vendute, con 1.624 casse da 12 bottiglie (per un totale di 19.488 bottiglie). Più di Lafite Rothschild (1.047), Mouton Rothschild (855), Haut - Brion (759) e Latour (651). Tra i top 10 per crescita di valore figura Giacomo Conterno, produttore di Monforte d’Alba, che firma il Monfortino, una delle etichette più preziose nel mondo, e il Cascina Francia. Ha guadagnato il 24,4%. Una vera e propria impennata che rischia di dividere il mercato tra chi lo vuole bere e chi pensa di investire.

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