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La Repubblica / Affari & Finanza

Toscana e Piemonte continuano a "regnare" ma Abruzzo, Lazio e Campania ottengono grandi risultati. Le novità della Puglia. E anche le regioni "minori" sfondano sui mercati esteri ...
Toscana e Piemonte mettono tutti d’accordo ma quella che gli antichi definivano Enotria, la terra del vino per eccellenza scopre che il fenomeno può essere ripetibile in altre aeree: la Sicilia, la Puglia, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo, il Lazio, e la Campania per citare quelle che insieme forniscono ben oltre la metà dei 52 milioni di ettolitri della produzione vinicola italiana. A parlare sono i numeri del crescente interesse dei mercati stranieri. Tra il ‘95 e il ‘99 (elaborazioni Ismea su dati Istat) a fare la parte del leone è stato l’Abruzzo che è passato da 257 a 362 mila ettolitri in quantità e da 27 a quasi 48 milioni di euro (+41,1), seguito dal Lazio ( +30%), a conferma della maggiore percezione qualitativa da parte dei consumatori stranieri. E se in questo senso regioni in possesso di un’immagine già affermata come Toscana, Piemonte, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige e Lombardia, hanno avuto incrementi in valore notevolmente superiori all’aumento delle quantità esportate, possono sorprendere le performance delle regioni "minori": l’incremento più elevato spetta alla Campania,+ 89% e ancora all’Abruzzo con +71,5%, la stessa percentuale registrata della Toscana, il cui valore complessivo raggiunge però ben 371 milioni di euro rispetto ai 48 della regione adriatica. Perché comunque il gap tra il valore del vino delle regioni più evolute e di quelle emergenti è ancora ampio, sia se si considera la tendenza all’utilizzo delle doc sia guardando le percentuali tra vino imbottigliato e vino sfuso ancora in un rapporto che dall’Emilia Romagna alla Sicilia sta tra il 20 e il 30% del vino prodotto annualmente. Ma anche in questa direzione qualcosa si muove: in Sicilia l’Istituto regionale della Vite e del Vino punta su alcuni vitigni autoctoni come il Nero d’Avola e l’Inzolia e studia di cambiare i disciplinari di produzione in ottica più moderna; in Puglia il Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti ha riguardato 2400 ettari nel 2001 e quasi altrettanti quest’anno per complessivi 50 milioni di euro, mentre nel Lazio l’Assessorato all’agricoltura punta a progetti di "zonazione" per esaltare le specificità del territorio ed è pronta ad investire quasi 2 milioni di euro per una campagna di comunicazione.

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