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La Repubblica / Affari & Finanza

Il rinascimento della Sicilia tra cru e Coop. Spunta il brand Settesoli tra i nomi di punta dell'Isola ... Nasce in Sicilia il last minute del vino. Una singolare iniziativa che ha preso il via con il lancio di 1.500 sms. I messaggini metteranno in moto una pioggia di seimila bottiglie che saranno vendute online in pacchi da dodici, al 50% del prezzo di listino e comunque per non più di 50 euro. Sono 500 i pacchetti che sono stati offerti in questi giorni, in concomitanza con il Vinitaly, con un prezzo comprensivo delle spese di spedizione e consegna al domicilio. Con la nostra isola il sud negli ultimi dieci anni ha conosciuto un rilancio, grazie a cantine come Tasca d’Almerita, Planeta e Donnafugata. Ma oltre agli imprenditori privati la riscossa della Sicilia passa anche per l’altra metà del mercato, il mondo delle cooperative.

«Il 65% per cento della nostra produzione in bottiglia segue la via dell’estero», racconta Salvatore Li Petri, direttore della Cantina Settesoli, la più importante cantina cooperativa della Sicilia in termini di rapporto qualità/prezzo nonché di fatturato. Con 2300 soci produttori di vino sparsi su circa 6 mila vigneti tra i tre comuni di Menfi, dove ha sede la cooperativa, Montevago e Santa Margherita, a poca distanza da Agrigento. Tra la valle dei Templi e il Tempio di Selinunte, zone archeologiche di grande richiamo turistico, la Settesoli ha rivoluzionato negli ultimi dieci anni il modo di fare vino sul territorio. Impianto chardonnay, syrah, merlot, cabernet sauvignon, senza trascurare il vitigno d’eccellenza della Sicilia, il Nero d’Avola. La cooperativa sta effettuando ricerche innovative nel settore: Ha impiantato vitigni autoctoni di altre regioni, come il Fiano, tipico della Campania, o il Viognier, vitigno autoctono francese. Con risultati notevoli per il mondo cooperativo: il 65% della produzione è in bottiglia. E il gruppo ha segnato un tasso di crescita di ben il 25%.

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