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La Repubblica / Affari&finanza

Cibi e salute: Stato e media non contrastano i falsi tabù ... Finalmente una buona notizia da uno dei comparti più significativi e coinvolgenti del consumo: quello alimentare. Una buona notizia che riabilita uno dei più autentici piaceri della vita (confesso di essere un po’ partigiano) e che è anche, indirettamente, un tonico per un settore importante dell’agroalimentare del nostro Paese. Un rallegrarsi attenuato dal profondo disagio nel constatare che, in un’area tanto critica e cruciale per la nostra salute, regna l’assoluta latitanza delle istituzioni pubbliche. A cui dovrebbe essere demandato il dovere di una corretta informazione. David Sinclair dell’Harvard Medical School di Boston ha finalmente promosso a pieni voti il vino rosso: sia pure con dosi che non eccedano i due bicchieri il giorno.
Qualcosa del genere si sapeva, da tempo, da altre fonti ma questa ha una particolare autorevolezza: i giornali la hanno immediatamente ripresa con grande, giusta evidenza. Oltre al noto effetto antidepressivo del vino rosso la presenza di resveratrolo una sostanza qua presente in grandi quantità: gli alimenti o bevande che ne forniscono un apporto significativo sono relativamente pochi conferisce al vino un indiscusso effetto terapeutico. In grado, anche, di contrastare gli effetti negativi dell’obesità e di una dieta con un eccesso di alimenti grassi, di svolgere una funzione anticancerogena e di diventare al di là di tutti gli stereotipi un vero elisir di lunga vita. Le buone notizie di questi giorni non si fermano allo sdoganamento del vino dal ghetto degli alimenti da guardare con sospetto...
(arretrato de La Repubblica - Affari&Finanza del 27 novembre 2006)

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