Pernod, la vodka potrebbe non far bene ai conti ... Gli analisti sono divisi sugli effetti a breve termine sui conti dell’acquisizione di V & S, produttrice di Absolute Vodka...
Analisti discordi su Pernod sulla scorta dell’acquisizione di V&S. Mentre è “assolutamente il momento opportuno per comprare” secondo gli esperti di Dresdner Kleinwort per cui il titolo della società francese Pernod Ricard è “buy” con un target price a quota 87 euro, per l’ufficio studi di Credit Suisse lo stesso titolo è invece underperform (cioè registrerà un andamento inferiore a quello del mercato) con un target price a quota 70 euro.
Il recentissimo annuncio dell’acquisizione, per 5,63 miliardi di euro, della società svedese Vin & Sprit AB, produttrice del marchio Absolut Vodka, è infatti valutato come uno sviluppo positivo da Dresdner mentre è visto con occhio più critico dall’istituto svizzero. Da un lato l’operazione può apparire come molto favorevole perché pone fine a due debolezze del gruppo francese: una ridotta presenza negli Stati Uniti e l’assenza della vodka dal portafoglio prodotti; Absolut, principale marchio di alcolici di alta gamma negli Stati Uniti, in effetti va a completare un pacchetto che comprende già case di peso quali Chivas, Ballantines, Havana Club, Mumm, Martell e Beefeater.
D’altra parte Credit Suisse, nel report diffuso il primo aprile, argomenta che se è vero che la transazione segna un importante cambio di strategia a lungo termine, ha anche un prezzo notevole. La cifra pagata è infatti una delle più alte nella storia del mercato delle bevande alcoliche e il bilancio di Pernod è ora fortemente indebitato a 6 volte il rapporto tra debito netto e Ebitda (il margine operativo lordo) mentre le sinergie sono vincolate dalla necessità di uscire dagli accordi di distribuzione oggi esistenti. Inoltre, la società guidata da Patrick Ricard sta correndo un rischio significativo nel comprare nella fascia alta del mercato americano della vodka in questa fase congiunturale dell’economia statunitense. L’ufficio studi della banca svizzera lascia però invariato il target price a quota 70 euro rispecchiando il profilo di rischio della società aumentato dopo l’acquisizione (per il maggiore indebitamento). I vertici dell’azienda nell’illustrare l’operazione, hanno peraltro preannunciato di aspettarsi sinergie tra 125 e 150 milioni di euro ritenendo che, dopo un primo anno neutro, l’acquisizione avrà un impatto significativamente positivo sull’utile per azione del gruppo.
Queste attese riflettono anche il fatto che gli attuali contratti di distribuzione con i inarchi Fortune e Maxxim rimarranno in vigore rispettivamente fino al 2012 e al 2010. Con l’acquisizione, Pernod Ricard è diventata numero uno mondiale della vodka di alta gamma; per il gruppo francese si tratta del terzo grosso passo dopo l’acquisto della canadese Seagram nel 2001 e dell’inglese Allied Domecq nel 2005.
L’ufficio studi di Credit Suisse conclude considerando che il ciclo economico dell’industria delle bevande alcoliche negli Stati Uniti è un ciclo tardivo ma le passate recessioni americane hanno visto gli alcolici di largo consumo e i marchi di alto livello entrambi colpiti per primi e dunque c’è il rischio che Absolut si trovi ad affrontare, sul mercato Usa, un vento contrario in termini di crescita a breve termine.
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