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La Repubblica / Affari&finanza

Martini adesso punta sulle bollicine ... Il gruppo Bacardi fa leva sul marchio piemontese per conquistare posizioni nei mercati emergenti... No spumante? No party. La Bacardi, la multinazionale del wine&Spirit che ha in portafoglio lo storico marchio Martini, ha deciso di partire alla conquista di nuovi mercati facendo leva sulle bollicine made in Italy. E’ dal 1983 che la maison produce anche vini, soprattutto spumanti. Ma, a parte un pubblico di intenditori, sono rimasti sempre un po’ nascosti all’ombra del vermouth, il core business italiano. Eppure l’Asti moscato Sigillo Blu Martini, le bollicine dolci prodotte con il moscato, il vitigno autoctono del distretto piemontese, si sono rivelate la punta di diamante per aprirsi un varco in Russia, patria storica di bollicine dolci. Qui, come anche negli Usa, Martini Sigillo Blu spumante sta conoscendo un grande boom. Al secondo posto come Bacardi, al quarto come Martini nella classifica dei Power 100, i più influenti marchi di brand di Wine&Spirit a livello globale, e al primo posto delle classifiche degli Intangible Brand con Martini, secondo l’istituto di ricerca Iwsr, le etichette italiane costituiscono uno dei punti di forza della vendite all’estero della holding. Anche con le bollicine, in prima fila nel boom dei vini spumanti italiani all’estero. Compriamo champagne, ma esportiamo tanto spumante, dicono le ultime rilevazioni di Forum spumante, secondo le quali i dati sia relativi al Metodo Classico (champenois) che al metodo charmat (rifermentazione in grandi contenitori di acciaio) fanno registrare un incremento del 40% di fatturato nei primi mesi del 2008. Nonostante la crisi. Più 10% l’export in volumi, ma in valore l’incremento è del 60%. Crescono le esportazioni di qualità, segnala il Forum spumanti, dove l’identità del marchio gioca un ruolo chiave. Il mercato russo, quelli irlandese, austriaco e belga fanno registrare gli incrementi più significativi. Ma ora si guarda con grande interesse anche ai mercati emergenti, come la Cina, dove si sta cercando di brevettare il marchio “spumanti”. E’ dal 1863 che la Martini produce spumanti nello storico stabilimento di Pessione di Chieri, in provincia di Torino, dove ogni anno escono 12 milioni di casse, ovvero 140 milioni di bottiglie. Oltre 120 anni di storia, supportati dall’Osservatorio Martini & Rossi, l’istituto di Santo Stefano Belbo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio viticolo e dell’ambiente del territorio. Dagli studi di questo istituto nasce l’impronta tipica del Brut riserva Montelera, una cuvée Nobile di Pinot Nero e Pinot bianco dell’Oltrepo’ Pavese, territorio in piena ascesa per i vini spumanti. E la cuvée speciale rosé. L’ultima nata, in piena bolla rosè, come ha definito Newsweek il boom delle bollicine rosate.

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