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La Repubblica / Firenze

Le parole pesano On. Tortoli ... Persino Berlusconi ha trovato il tempo per smentire il suo viceministro, Roberto Tortoli. Non è vero, ha detto il cavaliere, che non comprerò più il castello di Montalcino perché qualche toscanaccio mi ha fatto il gesto dell´ombrello vedendomi nel paese: a me, i toscani sono simpatici. Sarà. Ma fu Berlusconi a lanciare il programma: detoscanizziamo l´Italia. Seguirono i grandi raduni sindacali, le marce dei professori, il Social Forum con quasi un milione di partecipanti. Berlusconi, si sa, è attento soprattutto alla sua immagine: l´idea di essere vittima di due o tre lettori del Vernacoliere proprio non gli andava giù. Quanto alle altre frasi pronunciate da Tortoli, quelle che a noi sembrano l´unica cosa importante, grave, né accenni né censure. Tortoli, ricordiamolo, è viceministro dell´ambiente e coordinatore toscano di Forza Italia. Prima, era funzionario di Publitalia. Ha definito la Toscana «una regione contro, antigovernativa, antiamericana, antisistema, antitutto, è un buco nero nella democrazia occidentale». Ed ha aggiunto: «E non ci si meravigli se poi questo alimenta ... e qualche compagno sbaglia» subito interpretato come un diretto riferimento ai recenti fatti di terrorismo. E´ vero: la Toscana è antigovernativa, nel senso che la maggioranza dei toscani ha votato contro l´attuale maggioranza di governo. E´ un peccato? No, la democrazia si fonda sul pluralismo e sul dissenso. La Toscana è anche antiamericana? Non direi: a parte che convive, e bene, con migliaia di turisti americani, adora ciò che viene da New York e dalla West Coast, accoglie molte università Usa e fino all´altro ieri aveva poco da dire anche contro Camp Darby. Piuttosto sta crescendo una Toscana che non apprezza la politica di Bush. Come il 50% dei cittadini Usa, stando ai sondaggi. On. Tortoli, anche un americano su due è antiamericano ? Quanto al buco nero della democrazia ci sembra solo una rozza espressione, che rivela però la tendenza del nostro a trasformare in reazione psicologica (del tipo: tutti contro di me) i suoi problemi politici.
Ma la cosa più grave è quel dire e non dire che poi alla fine ammicca ad un collegamento tra il modo in cui va la politica qui da noi e i compagni che sbagliano. Ci sembra che Tortoli usi con grande faciloneria la materia della violenza politica, mentre essa richiede unità delle forze politiche e senso delle distinzioni. Lui confonde una banale contestazione di strada, fatta alla luce del sole, uno scherno di nessuna importanza politica, perfettamente in linea con l´idea moderna di democrazia, con un´offesa che rivelerebbe la natura demoniaca di una Regione. La prossima volta, la chiamerà Regione canaglia e forse chiederà al console Usa di attirare su di noi la spada vendicatrice della potenza imperiale. Non siamo il buco nero della democrazia occidentale ?

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