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La Repubblica / Salute

Un’etichetta per il vino rosato ... Meno vino, ma migliore. Si beve più in casa che fuori, forse anche per paura dei controlli con l’etilometro, ma i ristoranti, è una delle novità del Vinitaly, si attrezzano per consentire ai clienti di portar via il vino che non bevono (evitando anche che bevano troppo per non lasciarlo sul tavolo). Nel 2008 gli italiani hanno acquistato meno vino nei supermercati, sono scese in particolare le vendite di vino in cartone, e sono cresciute invece in modo significativo le vendite di bottiglie a denominazione d’origine di fascia alta (ricerca elaborata da Iri Infoscan per conto di Veronafiere e presentata a Vinitaly). Scende anche il il vino da tavola e la fascia bassa dei Doc. Con la crisi cambiano le abitudini di consumo, ma anche i luoghi. Crescono gli acquisti in cantine vicino casa (40,2%) seguite dalla grande distribuzione.
Sulla qualità del prodotto italiano, testimoniata dai numerosi riconoscimenti ma anche dall’espansione dei mercati stranieri più prestigiosi, si sta per abbattere una tegola: l’Unione Europea, infatti, ha annunciato per il 27 aprile un decreto che prevede che si possa ottenere il vino rosato mischiando vini bianchi con vini rossi.
Un decreto che colpirebbe il successo dei vini rosati italiani e francesi, molto apprezzati dal pubblico. La qualità, ovviamente, ne pagherebbe lo scotto: perché, mentre per produrre un vino rosato con il metodo tradizionale si utilizzano uve rosse, il cui mosto in fermentazione ha un breve contatto con le bucce, oppure si utilizza una cuvèe di uve rosse e bianche, in quell’altro caso basta mescolare due vini.
Come è intuibile questo procedimento è anche molto meno oneroso economicamente. I produttori gridano alla concorrenza sleale ma, secondo Giorgio Calabrese, docente di Nutrizione alla Cattolica di Piacenza, potrebbe persino far male alla salute perché, ha scritto, "creano una diversa acidità che incide negativamente, nel tempo, sulla normale funzione dell’apparato digerente". Ma perché l’Europa ha deciso il mix? Paradossalmente per difendere i vini europei dai mix che arrivano dall’emisfero Sud e che circolano liberamente nella UE. La soluzione sarà l’etichetta: la proposta è di scrivere sul rosato vero “vino rosato tradizionale”.

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