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La Repubblica / Salute

La cucina italiana sbarca in Spagna ... La cucina italiana di qualità va alla conquista del territorio spagnolo, per cercare di essere sempre più presenti sulla loro tavola. I presupposti non mancano, perché gli spagnoli sono estimatori della nostra cucina, e soprattutto perché il loro e il nostro paese sono accomunati da una stessa cultura alimentare che si basa sulla dieta mediterranea. Alcuni alimenti non a caso sono molto apprezzati da una parte e dall’altra del Mediterraneo, come ad esempio, il vino, l’olio, senza dimenticare il prosciutto (anche se allevamento dei maiali e prodotto finito sono diversi).
L’interesse della Spagna verso l’italian food e il nostro prodotto verso quel mercato, si è potuto toccare con mano al recente 23° Club Internazionale dei Gourmet, che si è tenuto nei giorni scorsi a Madrid. Per quattro giorni centinaia di espositori, raccolti in tre immensi padiglioni della Fiera, e migliaia e migliaia di addetti ai lavori hanno partecipato a piccole esibizioni di prodotti, workshop, convegni, dibattiti, gare gastronomiche, assaggi di vini, degustazioni. La manifestazione ha una sua caratteristica: divulgare la singolarità e la bontà dell’alimentazione di “alta gamma”.
Ospite d’onore della manifestazione, appunto l’Italia. Che in verità non era presente in grande stile: neanche una ventina di espositori, di varie regioni, con prodotti di nicchia, anche se di sicura qualità. A confronto con altre nazioni, non facevamo un particolare figura. Tuttavia questa presenza era una scommessa, giocata all’insegna della qualità. E’ vero peraltro che la nostra cucina sta riscuotendo un crescente successo “Adesso i ragazzi spagnoli” spiega Francesco Novelli, direttore commerciale di Garda, una società importatrice, “quando tornano a casa si aspettano di trovare in tavola un bel piatto di pasta, cucinato dalla madre. Proprio come succede in Italia”. Questa società importa nella regione iberica moltissimi marchi di prestigio, che arrivano non solo nei ristoranti, ma anche sui banconi dei negozi alimentari: si tratta di vini (case di buon livello) formaggi, pasta, conserve, dolci, insaccati, oli, caffè. Insomma una significativa selezione della gastronomia nazionale.
Ma la regina del salone dei Gourmet è stata, ovviamente, la Spagna (significativa anche la partecipazione delle comunità autonome delle Asturie e delle Canarie). Presente con il meglio che arriva sulla loro tavola, e in particolare l’“iberico”, un prosciutto di alto pregio, risultato di un modo unico di allevare i maiali, che dà alla fine un risultato speciale (e infatti il loro “prosciutto” costa molto di più di quello italiano). Netto il salto di qualità nel settore enologico: piccoli e medi produttori, hanno conquistato il consenso dei numerosi esperti.
Comunque il successo culinario sembra ormai consolidato (alcuni grandi chef sono lì, primo fra tutti Ferran Adrià), e una conferma l’hanno avuta i pochi invitati ad una cena al ristorante Coque (a 25 chilometri dalla capitale), della famiglia dello chef Mario Sandoval: una cucina d’autore, sostenuta da una cantina con bottiglie davvero esclusive.

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