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La Repubblica / Viaggi

Sardegna segreta ... Un cuore di roccia tra mirto e vigneti... Offre il blu del mare verso l’interno dell’isola: meraviglioso percorso alternativo che taglia in due la terra de vermentino, del bovale e del cannonau barbaricino. Inseguendo profumi antichi... Nel giallo della campagna, messa a dura prova dal sole, spiccano il verde delle querce da sughero e il grigio-rossastro dei graniti. Alla tavolozza dei colori della tipica cartolina dalla Sardegna manca la tinta più apprezzata, l’azzurro del mare, ma è in questo paesaggio da terra antica, segnato dai muretti a secco e dalle vigne basse, che si trova l’anima vera dell’isola. Per scoprire quest’anima c’è un itinerario che taglia l’isola in due in senso longitudinale, seguendo il profumo dei vini, dal vermentino fruttato della Gallura ai corposi rossi dei vitigni autoctoni come il bovale sardo e il cannonau della Barbagia. Andare per cantine in Sardegna è incontrare persone innamorate della loro terra, avvicinarsi all’essenza della sardità. Proprio dalla passione dei viticoltori per la loro terra è nata la nuova strada del vino, una prosecuzione, più che un’alternativa, della già esistente “strada del vermentino” in Gallura, per toccare il cuore dell’isola, e collegare spiagge e interno. Per la prima volta sei cantine (Argiolas di Serdiana, Li Duni di Badesi, Mancini di Olbia, Gallura di Tempio, Mandrolisai di Sorgono, Trexenta di Senorbì) si sono unite in un consorzio per migliorare la qualità dei vini riscoprendo antichi vitigni e far conoscere gli aspetti archeologici e storici dei territori di produzione. A volte basta fare pochi chilometri all’interno, come nel caso delle zone di produzione del vermentino. Dalla grande spiaggia di Badesi, davanti alla quale spicca l’Isola Rossa, la strada si inoltra verso Tempio Pausania tra sugherete e rocce granitiche, che offrono lo spettacolo più straordinario nei pressi di Aggius. Nella “Valle della Luna”, soprattutto se percorsa al tramonto, si può giocare a immaginarsi su Marte, non fosse per il profumo intenso di mirto che si sprigiona quando l’aria si fa più fresca. Andando verso il Monte Limbara si trova requie dall’afa delle spiagge anche in agosto e lungo la strada statale 127, che da Olbia prosegue in direzione di Calangianus, le sugherete diventano sempre più fitte, con alberi imponenti tra i quali si scorgono gole e valli dove querce centenarie creano un habitat particolare. Per gli appassionati di botanica è un tour alla scoperta di piante endemiche, per chi ama il bird watching è il paradiso per l’osservazione dei rapaci. Per proseguire l’itinerario verso Sud la scelta dei percorsi è varia. Si può optare per un passaggio a Olbia, da cui prendere la strada a scorrimento veloce verso Nuoro e poi la statale 131 verso Cagliari, oppure procedere a piccole tappe verso l’interno, rincuorati dal fatto che per fare un bagno basta una deviazione di un’ora al massimo. Nel viaggio di avvicinamento alla degustazione dei grandi vini pluripremiati della zona di Serdiana, è una tappa obbligata la visita al “Gigante Rosso”, il nuraghe “Arrubiu” nel comune di Orroli. Il monumento megalitico è un unicum tra quelli dell’isola e fra i più importanti di tutto l’Occidente europeo grazie alla sua struttura pentalobata, che lo distingue dai nuraghi trilobati, più comuni. La cooperativa giovanile Is Janas garantisce l’apertura del sito tutto l’anno, con visite guidate sempre aggiornate sugli scavi, iniziati soltanto nel 1981 e ancora in corso. Sòrgono, alle pendici del Gennargentu, sulle colline del Mandrolisai, è la tappa ideale per visitare le “cumbessias”, abitazioni a schiera del santuario campestre di San Mauro. Le “cumbessias” o “muristenes” servivano un tempo per dare alloggio ai pellegrini durante la festa in onore di San Mauro, occasione per un attivo mercato di prodotti agricoli dove già nel Medioevo si poteva vendere e acquistare il vino locale. Tutt’intorno i retaggi tipici delle civiltà prenuragiche, con tombe di giganti, “domus de janas” e “menhir” e soprattutto un silenzio e un’autenticità che nessuna spiaggia, per quanto bella, può garantire.

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