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La Repubblica

Ue, via libera al vino ogm in rivolta i produttori. Bruxelles garantisce controlli ma Alemanno protesta: ok italiano senza il mio permesso. Slow food: "Così si mina una grande tradizione" ...

Nella sostanza è un via libera al vino transgenico. Nella forma è un «atto di cautela» nei confronti di un futuro enologico che ancora non esiste ma che già s´intravede. Fatto sta che ieri il Consiglio dei ministri dell´Unione Europea ha approvato un testo molto tecnico che, dietro formule come la «commercializzazione dei materiali di moltiplicazione vegetativa», fa entrare la vite nell´ambito dei prodotti agricoli la cui perfezione va cercata nel dosaggio genetico da raggiungere in laboratorio più che nello scambio tra pianta e terreno. La Commissione, intuendo che questa posizione non è particolarmente popolare tra gli appassionati dei grandi cru borgognoni o del Sassicaia, ha cercato di mettere le mani avanti. «Non è un assegno in bianco», dichiara Beate Gminder, portavoce del commissario alla Protezione dei consumatori. «Non c´è sul mercato nessun prodotto vinicolo Ogm. Ma se in futuro ciò dovesse accadere dovranno essere rispettate le stesse norme di sicurezza previste per qualsiasi altro materiale geneticamente modificato».Replica il ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno: «Il voto favorevole dell´Italia sulla direttiva rispetto alle viti, che contiene una regolazione anche sugli Ogm, è stato espresso dagli uffici tecnici senza nessuna mia autorizzazione». «Nessun pericolo per il consumatore - assicura il ministro - In ogni caso ci muoveremo con la massima determinazione al fine di garantire filiere Ogm free per il vino italiano». Ezio Rivella, presidente dell´Unione italiana vini, tranquillizza: «E´giusto che la ricerca vada avanti». Opposto, invece, il parere dello Slow Food. «E´ una scelta scellerata non solo in chiave etico - ambientale ma anche per l´immagine delle produzioni enologiche italiane», commenta il vicepresidente Giacomo Mojoli. «Siamo di fronte alla sconfitta del buon senso, delle grandi tradizioni del vino italiano ed europeo e dei diritti del consumatore. Contro questa decisione si sono già pronunciate molte associazioni di categoria e il comitato scientifico dell´Office International et Intergouvernamental de la Vigne et du Vin. Organizzeremo il boicottaggio del vino OGM».Preoccupazioni condivise da produttori come José e Antonio Rallo, titolari delle cantine Donnafugata (Marsala), i marchesi de´ Frescobaldi (Chianti), Elio Grasso (Barolo), i marchesi di Barolo.

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