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La Repubblica

Gran secco, vendemmia anticipata ma sarà una annata di qualità. Già dal 1° agosto potrà cominciare la raccolta. I produttori ipotizzano 50 milioni di ettolitri, sei in più del 2002, e di un livello che non teme concorrenti. Ezio Rivella, Unione Italiana Vini: "Se pioverà, i grappoli recupereranno peso consegnandoci dell´uva magnifica". Quasi pronti perfino vitigni come il verdicchio, tradizionalmente iscritti nell´elenco dei tardivi ... Incrociamo le dita e preghiamo il dio del vino: sospesi tra l´allegria da tanto sole e il terrore dello stress idrico (ovvero la siccità applicata alle viti), i produttori italiani vantano già una quasi certezza: sarà una vendemmia migliore in qualità e tutto sommato anche in quantità. A patto di scordarci i numeri abbondanti che hanno fatto la media degli ultimi dieci anni, vuoi per i capricci del clima, vuoi per il diffondersi della santa pratica dei diradamenti, ovvero meno grappoli ma buonissimi.
Certo, era praticamente impossibile fare peggio dell´anno scorso, quando grandine, umidità, temporali in sequenza avvelenarono l´umore (e le prospettive di guadagno) dei viticoltori italiani, obbligando alcuni a massicci interventi - chimici e non - tra vigna e cantina, altri addirittura a cassare del tutto la produzione.
Così, quest´anno il mondo dell´enologia italiana sia aspetta solo buone notizie, a maggior ragione dopo le notizie in arrivo da Australia e dintorni, grandi rivali dei vini europei, fortemente penalizzati da un inverno carico di gelate. I dati della vendemmia anticipata di sei mesi rispetto a quella del Vecchio Continente, infatti, sono pesantissimi: 16% in meno nei vini bianchi, con punte che arrivano al 35% in Nuova Zelanda, la Borgogna dell´emisfero australe.
A fregarsi le mani hanno cominciato i francesi: malgrado le trombe d´aria che hanno segnato le regioni del Sud-Ovest, tra Bordeaux e i Paesi Baschi, le piogge invernali e il gran caldo di questa prima metà d´estate fanno prevedere una vendemmia di alto profilo, magari anticipata di qualche giorno.
Da noi, il segnale è più evidente: le uve bianche - cioè le prime protagoniste della vendemmia - stanno raggiungendo una maturazione insolita per il periodo, perfino in vitigni come il verdicchio, tradizionalmente iscritti nell´elenco dei tardivi.
Coldiretti e Unione Italiana Vini, avvalendosi della ricerca varata in luglio dall´Ismea, confermano la doppia tendenza: all´anticipo e all´incremento, seppure moderato. Il tutto, dovendo ovviamente fare i conti con il cielo delle prossime settimane, decisivo per benedire i raccolti o consegnarli alla disperazione dei contadini.
Al momento, si parla di 50 milioni di ettolitri, quasi sei in più rispetto alla scorsa stagione, e di livello eccellente. Ezio Rivella, presidente dell´Unione Italiana Vini - la Confindustria del vino - è ottimista con misura: «Il caldo e l´assenza di precipitazioni hanno accelerato la maturazione delle uve e ridotto la grandezza dei grappoli. Ma se pioverà, recupereranno peso, consegnandoci dell´uva magnifica». Intanto, le prefetture di molte province hanno autorizzato l´inizio della raccolta dal primo agosto.
Rispettati, invece, i tempi della vendemmia notturna, che Donnafugata inaugurerà come di consueto la sera del 3 di agosto. Una settimana più tardi, la festa diventerà pubblica in occasione di «Calici di stelle», la celebrazione alcolica della notte di San Lorenzo, che quest´anno rischia di sovrapporsi alla nuova vendemmia anche in terra di bollicine. Secondo il trentino Mauro Lunelli (spumante Ferrari), conta anche il mutato atteggiamento dei viticoltori «pronti a ridurre la produzione per migliorare la qualità, riduzione che favorisce l´anticipo di maturazione». Situazione analoga in Franciacorta, «perché mai a memoria d´uomo qui si è vendemmiato prima di Ferragosto», commenta Mattia Vezzola, enologo di Bellavista, in difetto di ben 300 vendemmiatori. Per il più inebriante dei lavori stagionali, garantiscono in azienda, si accettano anche gli astemi ...

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