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La Repubblica

Il vino si fa in quattro la crisi moltiplica le fiere: Vinitaly apre i battenti a Verona dal primo al 5 aprile ... E’ un mare in tempesta, il mondo del vino italiano, costretto nelle pastoie di una crisi che costringe un po’ tutti i produttori, grandi e piccoli, a rivedere progetti (e spesso anche i listini prezzi). Per questo, ieri la presentazione del Vinitaly numero 38, in programma dal primo al 5 aprile, ha camminato in bilico tra entusiasmo e stilettate. I numeri della Fiera sono sontuosi: quasi 4000 gli espositori attesi, di cui 300 stranieri, da 26 nazioni, 65000 metri quadrati di esposizione, ingressi contingentati grazie alla riduzione di omaggi e biglietti scontati a bar ed enoteche, così da restare sotto la soglia critica delle 130 mila presenze complessive. Ci sarà tutto il meglio dell’enologia italiana, supportato da una quantità mai tanto vasta e sofisticata di eventi, preceduti dal megaconcorso internazionale con 3500 vini in gara. Il tutto, prenotabile via Internet (www.vinitaly.com) .
Ma sotto le parole asettiche dell’ufficialità, bruciano le polemiche. Perché il “MiWine” (14-16 giugno, Fiera di Milano), iniziativa varata dall’Unione Italiana Vini con il corroborante, ricco apporto della regione Lombardia, ha rotto alleanze e avvelenato gli umori. Sono contrari i membri di Federvini – la Confindustria del vino – ma anche gli aderenti all’Assoenologi. In quanto al governo, è diviso tra lo smacco subito in sede europea con il via libera alle denominazioni italiane applicabili ai vini esteri e la soddisfazione per la neonata Enoteca d’italia, che sta affossando quella storica, con sede a Siena, ed è forte di svariati milioni di euro già stanziati per la promozione.
Ma la viticoltura è anche altro: rigore, etica, territorio. Così, durante il weekend del Vinitaly, gli appassionati potranno godere di due manifestazioni a pochi passi dal centro città: “Vini Veri” e “Critical Wine”. Nel primo caso, a raccontarsi saranno i vini che aderiscono alla religione del territorio, insieme ai francesi della Triple A (agricoltori, artigiani, artisti), seguaci della rivoluzione biodinamica di Nicolas Joly. Una cinquantina i nomi presenti, da Massa Vecchia a Radikon, da Beppe Rinaldi a Bartolo Mascarello. La seconda contro Fiera è nelle mani dell’”anarcoenologo” Luigi Veronelli: due giorni di celebrazioni “di sensibilità planetarie ribelli e agricoltura contadina”, come racconta il grande vecchio dell’enologia italiana, sull’onda del successo riscosso al primo appuntamento, al Leoncavallo di Milano lo scorso dicembre. La terza, “Vinum”, si svolgerà ad Alba a fine aprile, protagonisti i grandi piemontesi. (arretrato de "La Repubblica" del 5 marzo 2004)

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