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La Repubblica

Vendemmia, in 10 anni mai così bene ... Le previsioni sono incoraggianti: 53 milioni di ettolitri, 8,5 miliardi di euro di fatturato. Aumenta anche l´export verso gli Usa. Boom della produzione. Poca pioggia, estate mite: la qualità sarà record. Che vendemmia sarà? Come ogni anno, passato Ferragosto, tra un soprassalto d´acqua e una giornata di sole cocente, comincia il conto alla rovescia: brevissimo per le uve da spumante, quasi eterno per quelle dei grandi rossi e da appassimento, che lasceranno la vigna solo a ottobre. Ma i primi segnali sono ottimi, se non abbondanti: dall´Unione Italia Vini alla Confederazione degli agricoltori, passando per l´Ismea (ministero delle politiche agricole) è tutto un sorridere e preconizzare bottiglie da leccarsi i baffi. «Sarà la migliore degli ultimi dieci anni», dicono alla Cia, la Confederazione italiana agricoltori.
Da dove arriva tanto ottimismo è presto spiegato: se per giudicare il vino che verrà, bisogna andare in vigna, il colpo d´occhio è di quelli che scaldano il cuore. Un paio d´anni fa, quelli di Tasca d´Almerita avevano disegnato una bottiglia che affondava le sue radici nella terra, a tracciare il legame indissolubile tra ciò che si coltiva e ciò che si beve. Finora, quest´anno, come l´anno scorso la pioggia ha dissetato le campagne del Sud e si è trattenuta al Nord, mentre il caldo, ha scaldato senza bruciare, e le grandinate hanno fatto pochi danni. Così, le uve si sono mantenute sane - i cosiddetti trattamenti fitosanitari sono comunque una iattura - e nell´attesa di vendemmiare ci si è concentrati soprattutto sulla quantità delle uve, più o meno ancorata intorno al dato del 2004, dopo i crolli di produzione che segnarono a lutto le annate 2002 e 2003. Del resto, di vino ce n´è tanto, perfino troppo, se è vero che molti vignaioli non sanno dove stivare la nuova produzione, avendo le cantine ancora ingombre degli stoccaggi precedenti. Per fortuna, se sul mercato interno la collocazione delle bottiglie riesce faticosa, gli americani ci bevono come mai: su cento etichette straniere scelte, più di trenta sono nostre. Malgrado i prezzi tutt´altro che stracciati, infatti, quest´anno le esportazioni di vino - prima voce nell´export agroalimentare - verso gli States sono cresciute del 14%. Il sogno è toccare il miliardo di dollari in valore prima di dicembre, tenendo a distanza Australia e Francia.
Sarà che i nostri vini sono buoni davvero, e che siamo stati bravi a resistere alla tentazione di fare la corsa su quelli del nuovo mondo. Esattamente come per i pomodori cinesi, sulla quantità perdiamo sempre: se invece passa il concetto di qualità…In più, il moltiplicarsi di ricerche mediche dagli esiti entusiasmanti sui benefici di un consumo moderato - dal Rasveratrolo antinvecchiamento alla Melatonina antistress - funziona da straordinario volano enologico. E chissà dove arriveremmo se riuscissimo ad abbattere la quota di "falsi" (il 50%!) che fanno bella mostra di sé sugli scaffali dei drugstore americani, dal "Super Piemontese" al "Bocce" californiano.
L´altra buona notizia riguarda l´obbligo di citare in etichetta, proprio a partire dalla nuova vendemmia, la presenza di anidride solforosa, lo stabilizzante aggiunto a molti vini, di preferenza bianchi (i tannini dei rossi sono un potente conservante naturale), che può scatenere reazioni allergiche.
Intanto, incassiamo i primi giorni di vendemmia felix per le uve da spumante: che devono essere profumate, acide, fresche. E tocchiamo ferro per quelle dei vini rossi, che rappresentano l´ampia maggioranza, ancora in debito di sole e caldo, in Piemonte come in Sicilia. Se tutto andrà benissimo, potremmo ritrovarci a bissare la mitica vendemmia del 1997, ultima annata-culto del primo millennio. In attesa dei primi brindisi, possiamo controllare di persona l´andamento della raccolta presso le aziende partner di "Benvenuta vendemmia", la manifestazione del Movimento Turismo del Vino che apre idealmente le porte dei vigneti nelle domeniche di settembre. Forbice in una mano, cesta nell´altra, scoprirete che il vino è una cosa viva, a partire dall´uva. Buonissima, allegra, e maledettamente faticosa da raccogliere.

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