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La Repubblica

Il bicchiere che allunga la vita. Sono i giorni delle uve nere, che chiudono la stagione della raccolta: i raggi del sole devono portare a maturazione e asciugare l´umidità agli acini più refrattari, compensando le forti piogge delle ultime settimane. Così anche quest´anno potranno arrivare bottiglie pregiate della bevanda che più di ogni altra giova alla salute del cuore e delle arterie ... Chi beve vino rosso campa cent´anni. La massima non va presa alla lettera. Intanto, perché senza la specifica della quantità si tende a esagerare un po´, con effetti controproducenti sull´allungamento della vita. E poi perché se si sopravvive a cancro e infarto il traguardo del secolo d´età ormai sembra perfino riduttivo ... Comunque, siamo certi - confortati da medici e ricercatori - che assunto alle famose dosi modiche (due o tre bicchieri al giorno), l´alcol incrementa la quota di Hdl, il colesterolo buono del sangue, assommando proprietà antisclerotiche e anti-Alzheimer. Il tutto, senza dimenticare il mitico resveratrolo, principe dei polifenoli, e i suoi fratelli flavonoidi, antociani, eccetera.
Dicono gli scienziati che alle dosi consigliate, insieme al vino rosso ingeriamo ben 120 milligrammi di questi micropassaporti per l´immortalità (contro gli 8 forniti dai bianchi). Per questo, siamo così attenti all´andamento della seconda fase della vendemmia, quella che, praticamente chiusa la raccolta delle uve bianche, interessa le uve nere. Certo, da una parte all´altra d´Italia, i tempi della raccolta cambiano in funzione di clima e tipologia d´uva. Volendo fare un primo screening serio sul vino che verrà, bisogna tener conto che i produttori di Pinot Nero, Dolcetto e Merlot hanno già gran parte dell´uva (definita precoce) in cantina, seguiti a ruota da chi coltiva Cabernet e Barbera. Gli altri, i vignaioli che hanno scelto di cimentarsi con Nebbiolo, Aglianico, Montepulciano d´Abruzzo, uve cosiddette tardive, passano queste giornate tra i filari, decidendo dove e come raccogliere in base alla maturazione raggiunta e ai capricci di Giove Pluvio. Ognuno a suo modo: perché le variabili enologiche sono troppe per poterle misurare addosso a un terreno che superi la grandezza di un fazzoletto (o quasi).
Per esempio, il tipo di terra in cui le viti affondano le radici, la sua pendenza, l´altitudine, l´esposizione solare, la ventilazione, la presenza di trattamenti fitosanitari. Le mani di chi coltiva sono decisive. Mai sentito parlare di diradamenti? Si prendono le forbici e si taglia. Quando i grappoli sono appena formati, e di nuovo dopo, quando sono a un passo dalla maturazione. Si dimezza il raccolto, a volte lo si riduce a un terzo: tre quattro grappoli per pianta, a loro volta "modellati" in modo da lasciare attaccata al graspo una manciata di acini pronti ad assorbire il meglio di sole, aria, acqua, e di farsi scivolare sopra gli eccessi di pioggia e (in parte) la grandine. Tanto impegno feroce, però, non annulla gli effetti di un andamento stagionale a dir poco bizzarro, che ha risparmiato pochissimi fortunati, disseminati a macchia di leopardo, tra qualche collina piemontese e le assolate, benedette vallate siciliane.
Quasi ovunque ha piovuto tanto, troppo. Il sole degli ultimi giorni scalda gli acini più refrattari, asciuga l´umidità, sottrae un poco d´ansia ai responsabili della vendemmia. Potrebbe non bastare, se è vero che un super vino come l´Amarone è ad alto rischio di cancellazione, esattamente come successe due anni fa, quando alcuni "barolisti" si rifiutarono di tramutare l´uva in vino. A goderne, sarà il Valpolicella, che si arricchirà per l´occasione di uve abitualmente impiegate nella fattura del Primo Vino. Bottiglie da comprare e bere in allegria, consci che mentre ci deliziamo il palato, diamo una botta di giovinezza a cuore e arterie. Difficile trovare una medicina più goduriosa.

I rossi scelti come “testimonial” della nuova vendemmia sono i vincitori
delle rispettive tipologie secondo la Guida dei vini dell’Espresso 2006,
curata da Ernesto Gentili e Fabio Rizzari, che sarà presentata giovedì a Firenze.
CHIANTI La Casuccia2001 Castello di Ama - Dopo tanta pioggia, la speranza è chiudere la vendemmia sotto il sole. È stata una stagione strana: primavera siccitosa, estate altalenante, temperature sotto la media. Per fortuna, il freddo ha fermato i funghi: la maturazione però è stata faticosa.
BAROLO Monfortino 1998 Conterno - Il Nebbiolo è ancora in buona parte da raccogliere, perché gli acini non erano perfettamente maturi. Grazie ai diradamenti drastici, le piogge abbondanti non preoccupano. La speranza è di ripetere il 2002, annata piovosa eppure ottima.
BRUNELLO DI MONTALCINO 2000 Franco Pacenti - Il Sangiovese è stato tutto raccolto già a inizio ottobre. Una settimana intera di pioggia in chiusura d’estate non ha certo aiutato. La mancanza di sole si fa sentire. Difficile raggiungere il livello della scorsa stagione. Ma l’annata non è persa.
AMARONE Monte Lodoletta 2000 Dal Forno - Parola d’ordine: accontentarsi. Fino a fine settembre, le previsioni erano discrete, poi le piogge continue hanno rovinato tutto. La possibilità di fare l’Amarone 2005 è ridotta al lumicino. Le uve salvate finiranno nel Valpolicella, che sarà eccellente.
NERO D’AVOLA Deliella 2003 Principi di Butera - Tutto perfetto: giornate splendide, asciutte e ventilate in estate e autunno, precedute da piogge fino a tarda primavera. Risultato: un’ottima rete fogliare per proteggere i grappoli. La maturazione è stata appena rallentata. Sarà un’annata memorabile.
TAURASI Radici riserva 1999 Mastroberardino - L’inizio della vendemmia è previsto per questo fine settimana. Malgrado la piovosità superiore alla norma, il microclima ventilato ha salvato l’uva Aglianico dalle muffe. I tannini sono morbidi, buon viatico per una produzione più qualitativa del 2004.
BARBERA Ai Suma 2003 Braida - Raccolta completata con un piccolo anticipo rispetto ai tempi classici perché le piogge di fine agosto facevano temere l’insorgenza di muffe. L’uva risulta fruttata, profumatissima, con una componente acida un poco più elevata. Buone previsioni.
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO Villa Gemma 2001 Masciarelli - Essendo un’uva “tardiva” il Montepulciano ha subito tutte le piogge di inizio ottobre. Le uve sono comunque sane, merito anche della grande areazione. Le bucce buone e il colore intenso fanno pensare a un 2005 migliore del 2004.

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