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La Repubblica

"Fermate quell´autostrada ucciderà il re dei vini francesi" ... Chateau Margaux in pericolo, i produttori si mobilitano. Il progetto eviterebbe ingorghi mostruosi intorno al capoluogo della regione. Ma far passare le macchine vicino ai vigneti altererebbe l´equilibrio della zona. Un nome mitico, 1.400 ettari di vigneti pregiati e una minaccia devastante: la costruzione di un´autostrada. Ottanta produttori e cinque comuni sono partiti in guerra contro i progetti che dovrebbero evitare ingorghi mostruosi attorno a Bordeaux, ma che insidiano l´integrità di uno dei più famosi vini del mondo, il Margaux. È una delle denominazioni più pregiate e il suo più formidabile rappresentante, il mitico Chãteau Margaux, è uno di quei vini che gli amatori sognano di bere almeno una volta nella vita, malgrado i suoi prezzi astronomici. Molti appassionati vanno in vacanza da quelle parti, in quella penisola del Médoc adagiata tra la Gironda e l´Atlantico, benedetta dalla natura. Strappata alle paludi sotto il regno di Luigi XIV, il suo terreno di sabbia e di ciottoli si è rivelato ideale per coltivare il cabernet-sauvignon e il merlot, i due vitigni dominanti nella regione di Bordeaux.
Far passare l´autostrada da quelle parti è una bestemmia. Eppure, quando si è cominciato a parlare del progetto, tutta la classe politica locale era più o meno d´accordo. Bordeaux si trova sull´asse stradale che va dalla Spagna al Nord dell´Europa e la città rischia di essere asfissiata dal traffico: tre anni fa, 14 mila 300 veicoli transitavano ogni giorno sul cosiddetto «corridoio atlantico». Nel 2025 saranno fra i 21 e i 24 mila. La necessità di un nuovo raccordo autostradale per aggirare Bordeaux è evidente, il suo tracciato lo è molto meno. Fortemente colpito dalla crisi generata dalla concorrenza dei nuovi vini provenienti dagli altri continenti, il settore viticolo bordolese non vuole ritrovarsi anche con un Margaux dall´immagine deturpata.
Il problema, spiegano gli oppositori, non è tanto il tracciato, sul quale si potrebbe anche trovare un compromesso. Il guaio è un altro: l´eccezionalità dei vini della regione è data da un sottile equilibrio che rischia di essere rovinato per sempre. Se quelle zone furono bonificate per ragioni puramente sanitarie, quei lavori hanno però generato un terreno molto particolare a causa della sua situazione tra l´estuario della Gironda e il mare. In quella zona dove il sole picchia forte, i vigneti sono alimentati grazie a un miracoloso equilibrio tra la falda freatica, piccoli ruscelli e delle zone umide che funzionano un po´ come spugne capaci di irrorare le vigne.
I produttori temono che i lavori per la costruzione dell´autostrada possano alterare questa eccezionale situazione idrologica: «Certo, non si può provare che questo succederà, ma non si può nemmeno affermare il contrario». Secondo alcuni viticoltori, bastano poche modifiche, comprese quelle in apparenza inoffensive, per far soffrire la vigna, che ha raggiunto con il tempo la sua attuale struttura. Inoltre, i produttori temono l´impatto dell´inquinamento generato dal passaggio incessante di migliaia di veicoli. È un tema poco studiato, anche perché in Francia molti vigneti pregiati si trovano ai bordi delle autostrade o di importanti statali. Ma nessuno può ragionevolmente pensare che gli scarichi dei tubi di scappamento possano far bene alle uve. La decisione del governo sul tracciato dell´autostrada è attesa per l´autunno: il prefetto di Bordeaux, che guida il progetto, è intenzionato ad andare avanti. (arretrato de La Repubblica del 29 luglio 2006)
Autore: Giampiero Martinotti

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