02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Repubblica

Il microchip sottopelle che cambia la vita ... Usato per fare jogging o aprire la porta di casa. In america è già boom. Si chiama Rfid il microprocessore approvato dalle autorità Usa. Piccolo e indolore viene utilizzato anche in Italia ma solo in campo medico... Un volto umano per l’hitech o un hi-tech dal volto umano? Se l’identità è la questione cruciale del XXI secolo, ora entra in gioco la tecnologia più sofisticata e a basso costo, con applicazioni fino a ieri impensabili. Si chiama Rfid (Radio frequency Identification) ed è un microcircuito di ultima generazione così piccolo (1,2 x 12 mm) che può essere impiantato sotto la pelle del braccio (nel tricipite) o sul dorso della mano, con un’iniezione indolore. E’ stata la VeryChip Corporation di Delray Beach, Florida, a brevettare il dispositivo digitale, l’unico approvato dalla statunitense Food and Drug Administration. In Italia fa funzionare il Telepass ai Caselli autostradali e si trova nella copertina del nuovo passaporto elettronico.
Ma negli Usa ci si è spinti anche oltre. La CityWatcher, società dell’Ohio, quest’anno ha inserito in via sperimentale un rilevatore d’identità sottocutaneo ad alcuni dipendenti consenzienti. “Non si tratta di un Gps - precisa l’amministratore delegato, Sean Darks, prestatosi all’esperimento - mia moglie non può sapere in ogni momento dove mi trovo”. Kaherine Albrecht e Liz McIntyre, fondatrici di Caspian (associazione in difesa della privacy) e coautrici del bestseller Spychips, lanciano l’allarme e sostengono che è allo studio una generazione di sistemi in grado di catturare dati riservati a grande distanza. Del resto, nel giugno scorso, il presidente della VeryChip, Scott Silverman, in un’intervista al canale tv Fox ha proposto di monitorare col Rfid immigrati e lavoratori stagionali.
Mentre in California, la Brittan Elementary School ha deciso di localizzare gli alunni per mezzo di un medaglione elettronico al collo, sollevando le proteste di molti genitori. Ma non tutti condividono le preoccupazioni suscitate da simili scenari orwelliani. Per i giovani americani sta diventando una vera mania farsi impiantare la chiave elettronica polifunzionale, capace di aprire la sbarra del parcheggio, il cancello di casa, accedere al computer, controllare la passeggiata del cane, evitare le code in discoteca e pagare le consumazioni. Non la si vuole addosso? Meglio allora portarla nelle scarpe o nella Tshirt, durante l’allenamento per trasmettere ad un orologio-computer battito cardiaco, velocità, distanza percorsa e calorie bruciate: sul mercato ci sono Nike modello Sport KitNike + i.Pod o l’equivalente Adidas Project Fusion. “Si è creata un’interconnessione “cose-macchine-cose” che può prescindere dall’uomo e condizionarlo”, ha commentato il garante della Privacy, Francesco Pizzetti, all’ultima conferenza europea di Budapest sui dati personali. Il chip sottocutaneo, del resto, svolge anche un ruolo molto importante in campo medico: pazienti con patologie gravi vengono assistiti più rapidamente grazie alle informazioni contenute nel Rfid. Due fidanzati canadesi, invece, se lo sono scambiati come “pegno d’amore”. E “chippato”, c’è da scommetterci, sarà uno dei neologismi più in voga del 2007.

Vino Doc... Chip anti contraffazione su molte etichette di vino, come quelle di Arnaldo Caprai

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su