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La Repubblica

“Etilometri e autovelox hi-tech così moltiplicheremo i controlli” ... Il capo della Polstrada: test a tappeto per scoprire chi beve… “Il problema è l’età in cui si comincia a bere. È un fenomeno sempre più diffuso: i primi bicchieri a 14, 15 anni. Succede in tutta Europa, non solo da noi ma, di conseguenza, gli incidenti aumentano. E chi si mette al volante ubriaco, spesso, ha in corpo quantità molto maggiori di alcol rispetto al famoso 0,50 il che significa vista sdoppiata, riflessi lenti, mancanza di equilibrio”. Risponde con i fatti, con le cifre sui controlli e sulle denunce Antonio Giannella, dirigente del servizio di polizia stradale del Viminale: la fotografia di un dramma che non si può fermare solo con la repressione.
Gli incidenti provocati dall’alcol aumentano?
“Purtroppo sì, la media è di 15 vittime al giorno. La fascia a rischio resta il weekend. Di sabato si registra il maggior numero di feriti, la domenica di decessi”.
Cosa fa la polizia stradale?
“Nel primo semestre del 2007 abbiamo quasi raddoppiato i controlli rispetto allo stesso periodo del 2006. Da 104.732 persone sottoposte all’etilometro, con 16.638 risultate positive, siamo passati a 195.579 test che hanno portato a 21.658 denunce per guida in stato di ebbrezza. E il 65 per cento di chi aveva bevuto aveva veramente esagerato, era molto oltre la soglia consentita. Ma bisogna aggiungere che questo problema non si risolve solo con i controlli”.
In auto si corre sempre di più?
“Anche quello è un fenomeno allarmante. Nel 2006 noi e i carabinieri abbiamo rilevato 2 milioni 987 mila infrazioni al codice della strada di cui un buon 30 per cento erano per superamento dei limiti di velocità. In questo campo l’Autovelox è uno strumento fondamentale e i risultati si vedono. Basta pensare che sulla tratta Bologna-Taranto la media della velocità massima è passata da 163,9 chilometri all’ora a 137, con una riduzione di oltre 26 chilometri. E il sistema Tutor, sviluppato dalla Società Autostrade, ha consentito di ridurre gli incidenti del 22 per cento e la mortalità del 38 per cento”.
Di che si tratta?
“Di un sistema che controlla un veicolo da un punto all’altro, all’arrivo e alla partenza ed elabora la velocità media. In questo modo si possono tenere sotto osservazione interi percorsi autostradali impiegando meno pattuglie. Attualmente è in funzione su circa 668 chilometri di autostrada”.
E la prevenzione?
“È uno strumento fondamentale che, secondo me, deve partire fin dalle scuole elementari. In Inghilterra sono state lanciate, con una certa efficacia, campagne di informazione che utilizzavano immagini piuttosto forti, a volte addirittura shockanti”.
E da noi?
“Abbiamo, da quattro anni, la campagna “Guido con prudenza”, che parla il linguaggio dei ragazzi. Lo slogan è “Chi beve non deve guidare e chi guida non deve bere” e si vuole promuovere anche in Italia la figura del guidatore designato. Il governo ha stanziato 6 milioni di euro, che serviranno per acquistare anche migliaia di etilometri e precursori”.
Cioè?
“Il precursore è il primo passo verso l’etilometro, se risulti positivo scatta il test vero e proprio. L’obiettivo è un milione e mezzo di controlli all’anno”.
E le droghe? Esistono narcotest portatili?
“Si, li abbiamo e si basano sulla verifica del sudore e della saliva ma non hanno valore legale. Mi spiego meglio: se una persona risulta positiva va portata in ospedale, sottoposta ad altre analisi e i risultati potranno essere usati in un processo. L’etilometro, invece, è una prova legale a tutti gli effetti”.
Le corse clandestine sono frequenti?
“No, non si tratta di un fenomeno molto diffuso. Nei primi cinque mesi dell’anno, nel corso dei controlli per evitare le stragi del sabato sera, abbiamo denunciato 44 persone per gare clandestine. Lo scorso anno, in provincia di Brescia, dopo una lunga indagine, sono stati sorpresi 70 “corridori” ”.
Forse se le pene fossero più severe o almeno più certe...
“Questo non è un problema di polizia”.

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