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La Repubblica

“Etichette-choc sugli alcolici per fermare questa carneficina” ... Il ministro della Salute Livia Turco: bisogna convincere tutti che bere e guidare è un gravissimo rischio... Etichette sugli alcolici: “L’abuso è pericoloso”, “Vietato guidare in stato di ebbrezza”. Maggiori controlli sulle strade. Pene severe e certe. Divieto di vendita di alcol in autostrada. Livia Turco ha sotto gli occhi l’ennesima tragedia della strada: un uomo ubriaco al volante, una giovane 17enne uccisa sul colpo. “La diffusione dell’alcol è un’emergenza soprattutto tra i giovani”, spiega il ministro della Salute, che avanza due proposte immediate: “Primo, regolamentiamo le pubblicità di alcolici nel nostro Paese; secondo, etichettiamo le bottiglie, avvertendo dei pericoli che questi comportano”.
Ministro, l’alcol semina ancora morte sulle strade italiane: nelle ultime 48 ore, quattro giovani vite sono state stroncate da automobilisti in stato di ebbrezza. Come affrontare questa emergenza?
“Più che un’emergenza, l’abuso di alcol è un grave tema sul tappeto da anni. Tra i giovani (14-17 anni) l’abitudine a bere fuori dai pasti è, per esempio, raddoppiata dal 1994 al 2006. Per fortuna il governo se ne sta già occupando”.
Come, mi scusi?
“Con il recente “Piano nazionale alcol e salute”, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 29 marzo e col programma “Guadagnare Salute”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 25 maggio. Quest’ultimo interviene su quattro questioni fondamentali: nutrizione, fumo, attività sportiva e, appunto, alcol”.
D’accordo, ma quali sono gli interventi concreti?
“Insieme alle Regioni abbiamo previsto di agire sul fronte della repressione e della prevenzione. Ricordiamoci infatti che il 45% degli incidenti stradali avviene tra il venerdì e il sabato. Bisogna dunque aumentare e rendere più visibili i controlli sulle strade, anche eventualmente con cartelli che avvertano i guidatori dei controlli in corso. Non solo. Abbiamo deciso di favorire la distribuzione gratuita di kit per verificare il proprio tasso alcolico, prima di mettersi alla guida. Abbiamo inoltre previsto l’obbligatorietà di corsi specifici e a pagamento, preliminari alla restituzione della patente, per chi è stato trovato in stato di alcolemia illegale. Infine, vogliamo abbassare i limiti legali di alcol per i neopatentati”.
Crede che questo possa bastare?
“Viviamo in un Paese dove chi parla di divieto di vendita di alcolici, passa come brutale proibizionista o come persona indifferente alle sorti della nostra industria. Ecco, io davanti a questa carneficina sulla strade invito a non dividerci e a un’assunzione condivisa di responsabilità. Ma chiedo anche norme cogenti, augurandomi che venga presto approvato il disegno di legge governativo sul divieto di vendita di alcolici in autogrill. L’abuso di alcol è un’emergenza, su cui dobbiamo agire insieme ai produttori e anche ai pubblicitari”.
Pensa a una sorta di regolamentazione degli spot e cartelloni pubblicitari sugli alcolici?
“Non mi sembra un progetto inverosimile. Su questo dobbiamo contemperare l’interesse generale, con quello legittimo dei produttori. Per questo chiedo alle aziende un’assunzione di responsabilità, nel regolamentare i messaggi pubblicitari. Al di fuori di una logica proibizionista, gli chiedo insomma che ci facciano loro una proposta”.
Non si potrebbe anche apporre un’etichetta sugli alcolici, così come previsto oggi per le sigarette, che avverta dei rischi connessi all’abuso e del divieto di guida in stato di ebbrezza?
“Sì, credo che sia giusto per i superalcolici prevedere un’etichettatura che metta in guardia dai pericoli legati al consumo. Senza però alcuna imposizione, ma attraverso un tavolo di concertazione condiviso”.
Un tavolo, quando?
“Nel corso dei lavori già cominciati, convocherò il tavolo prima delle ferie di agosto”.
Condivide la tesi del pm di Bologna, Valter Giovannini, che ha chiesto la cattura per omicidio volontario di un ubriaco responsabile della morte di un altro automobilista?
“Io chiedo pene severe e certe. Controlli più efficaci sulle strade. Azioni preventive. Una cultura adeguata sull’uso e abuso di alcol. Il tutto senza eccessi e senza sensazionalismo. Per questo non cambierei la fattispecie penale, prevedendo sempre e comunque l’omicidio doloso per chi guida in stato di ebbrezza. Non bisogna infatti nasconderci qual è il quesito di fondo sollevato da queste tragedie”.
Quale?
“L’uso di mix superalcolici sta diventando un pericolo per la salute pubblica e la qualità della vita. Dobbiamo allora chiederci qual è la scala di valori che ci sta dietro e perché si ricerca sempre più spesso il benessere nell’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti”.

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