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La Repubblica

Francia, troppi baby alcolisti e l‘happy hour diventa illegale ... Troppe risse troppe aggressioni, troppa voglia di ubriacarsi nei centri storici delle città: i sindaci francesi scendono in trincea contro l’alcol e la sua diffusione fra i giovani. Un fenomeno prevalentemente studentesco che risparmia le banlieues, dove l’uso dell’alcol è frenato dalle remore culturali e religiose. Ma nei centri delle grandi città di provincia il fenomeno comincia ad assumere contorni sufficientemente preoccupanti per chiedere una risposta politica. A Nantes, il primo cittadino socialista, Jean-Marc Ayrault, ha vietato con un’ordinanza le “happy hour”, cioè la vendita degli aperitivi a prezzi ridotti a certi orari, e gli “open bar”, che consiste nel pagamento di un prezzo forfettario per consumare poi a volontà. Una scelta che dimostra quanto le giunte comunali siano preoccupate da un fenomeno già apparso in altri Paesi, in particolare la Gran Bretagna, dove la corsa a ubriacarsi sta assumendo tra i giovani proporzioni particolarmente inquietanti. Gli eccessi alcolici dei ragazzi non sono cosa di oggi, naturalmente. Da tempo il problema è oggetto di rapporti allarmanti. E se ilconsumo complessivo di alcol tende a diminuire, cresce invece il numero dei giovani che si ubriacano, che cercano “lo sballo”. Parallelamente, si è assistito a un’esplosione delle violenze: risse, incendi, aggressioni, quasi sempre provocate dall’uso eccessivo dell’alcol. Per questo a Rennes è stata vietata la vendita nei negozi di alimentari delle bevande alcoliche dopo le 20, oltre che il loro consumo sulla strada. Il comune cerca inoltre di acquistare i bar per chiuderli e destinarli ad un’altra attività commerciale. A Grenoble, altra città colpita dal fenomeno, è stato predisposta una forte mobilitazione di poliziotti in vista della festa per il Beaujolais Nouveau (15 novembre), che l’anno scorso si è conclusa con molti incidenti. Secondo Le Monde, i prefetti hanno lanciato l’allarme nel 2006, segnalando il ruolo dell’alcol nelle violenze individuali e collettive. E il governo Villepin ha in parte recepito il loro messaggio, introducendo nel codice penale l’aggravante per l’uso di alcolici per le aggressioni sessuali. Inoltre, i pochi dati statistici disponibili dicono che i1 36 per cento degli autori di violenze coniugali ha agito in stato di ebbrezza. Un terzo dei ragazzi di 17 anni (e il 18% delle ragazze) riconosce di essere stato ubriaco almeno tre volte negli ultimi dodici mesi, segno che i pericoli dell’alcol sono completamente ignorati da gran parte delle giovani generazioni. Il problema è soprattutto la ricerca immediata dello “sballo”: i ragazzi francesi consumano meno alcol dei loro coetanei europei, ma i fenomeni di “alcolizzazione eccessiva” si stanno diffondendo con una rapidità finora sconosciuta.

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