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La Repubblica

Quanta energia sprechiamo importando cibi ... Dal vino australiano alla carne argentina, si perdono per strada fino a 10 kg di CO2... Consumando prodotti locali, una famiglia taglia fino a una tonnellata di CO2... Ordinate una bottiglia di merlot australiano? Costa 16 mila chilometri di aereo e 9,4 chili di anidride carbonica. La accompagnate a una bistecca che viene dal Brasile? Fanno altri 9 mila chilometri e 5,5 chili di anidride carbonica. E se per dessert scegliete un mango del Perù dovete aggiungere 11 mila chilometri e 6,5 chili di gas serra. Per ora è un conto virtuale: pesa solo sulla coscienza ecologica dei commensali. Ma potrebbe presto trovare una traduzione più materiale. Il costo del disastro climatico potrebbe cominciare ad essere ripartito distribuendo i pesi a seconda dei consumi, cioè facendo pagare di più chi inquina di più. Anche a tavola.
La proposta viene dalla Coldiretti che immagina un percorso a tappe. La prima mossa è un’etichetta per rendere evidente il costo occulto del cibo: ad esempio il simbolo di un aereo, già utilizzato dalla catena di distribuzione Tesco, con l’indicazione delle miglia percorse dagli alimenti. Poi, nel quadro degli accordi per la seconda fase del protocollo di Kyoto, potrebbe scattare un sistema basato su ecotasse per scoraggiare l’eccesso di esotismo a tavola e su incentivi per premiare chi utilizza i prodotti a chilometri zero...

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