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La Repubblica

Le famiglie stringono la cinghia, calano gli acquisti alimentari ... Epifani: finiti i soldi per la Cig. IL premier: penseremo ai salari... Strategia di sopravvivenza in tre mosse. Prima gli italiani hanno risparmiato sui detersivi, gli strofinacci, gli shampoo, i saponi. Poi hanno preferito prodotti senza marca a quelli più famosi pubblicizzati alla tv. Ora, per la prima volta in questa infinita crisi nazionale, comprano meno cibo. A partire dal caffè macinato e dal latte. In questo scenario, Guglielmo Epifani (Cgil) ha buon gioco a chiedere meno tasse, più soldi e un ventaglio di paracadute sociali più ampio. I fondi per alcune forme di cassa integrazione - dice - vanno esaurendosi. “Stiamo già lavorando - gli risponde Berlusconi - per sostenere le imprese e le retribuzioni”.
A scrutare nel nostro carrello della spesa, stavolta, è l’indagine Infoscan Census che registra i dati di 7070 tra supermercati e grandi negozi. Tanti, dunque. L’indagine scopre che le famiglie, ad agosto, hanno comprato lo 0,4% di alimenti in meno. Sono in calo le merendine e i biscotti (- 3,1), la pasta di semola (-1,6). Poi anche caffè macinato (-1,7) e latte a lunga conservazione (-0,8%). La tendenza preoccupa gli esperti di Infoscan Census, per due motivi. Primo. Gli italiani spendono il 66% dei loro soldi in alimenti. Il settore, dunque, è strategico. Secondo: l’alimentare è la muraglia cinese del commercio, in genere è l’ultimo ambito ad essere toccato dalla crisi. Se anche questi mattoni accusano delle crepe...
Peraltro, i punti vendita giocano la carta delle promozioni, sempre di più. I prodotti in offerta sono cresciuti dell’1,1% a giugno, e poi ancora a luglio e agosto. Ma questa esca non basta più ad attirare l’impaurito compratore italiano. L’acquisto di alimenti scontati si riduce anch’esso dal 21,8 al 18,8% del totale della spesa.
Deve aver letto questi dati Epifani quando si presenta a Domenica In per un’intervista. Il segretario della Cgil chiede al governo di non parlare con i sindacati solo quando questi hanno idee uguali alle sue. E di utilizzare il decisionismo anche in azioni di supporto agli anziani, ai pensionati, ad operai ed impiegati, alle famiglie con un solo stipendio. Epifani avverte infine che - tempo due mesi - i soldi per la cassa integrazione potrebbero esaurirsi. Si riferisce, sembra di capire, alla cassa integrazione “in deroga”, concessa alle imprese che non ne avrebbero pieno diritto base alla legge. Berlusconi, stavolta prudente, conciliante, risponde: “Il governo lavora per sostenere le retribuzioni, sia pure con tutti i vincoli dei conti pubblici, e per le imprese”. In concreto, il premier sottoscrive l’idea di un fondo che aiuti le aziende a trovare credito. Il ministro Scajola lo immagina di 600 milioni, il premier “molto più ampio”. E a proposito di dialogo, il Cavaliere aggiunge: “Abbiamo sempre parlato con i sindacati, anche su Alitalia. Ho rapporti cordiali con alcuni leader sindacali. Continueremo così”.

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