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La Repubblica

Macchè popolo di navigatori ecco i falsi miti del made in Italy ... Uno studio disegna la mappa dei luoghi comuni sui prodotti tipici. E svela la discordanza tra la percezione degli italiani e il paese reale... Pizza spaghetti mandolino, l’Italia pittoresca fatica a diventare vera. Gli stereotipi piacciono, più delle cose vive. Il miglior gelato non può che essere siciliano, la mozzarella naturalmente campana e i salumi più buoni in Emilia. A volte è vero, molto più spesso no. Se agli italiani chiedi dove vivono, esce fuori una Penisola che non c’è. Al posto del vissuto, l’archetipo di un mondo forse mai esistito. E’ curiosa la mappa visionaria disegnata dalle nostre convinzioni messa a confronto con la realtà, uno studio di Assirm (l’Associazione che rappresenta 47 fra i maggiori istituti italiani di ricerche di mercato, sondaggi di opinione, ricerca sociale) svela con una certa sorpresa la discordanza tra percezione e Paese reale attraverso i prodotti e i molti orgogli made in Italy, anche se non si sa bene fatti in quale Italy. Per dire: il marmo per sette italiani su 10 è indissolubilmente legato alla Toscana, nello specifico a Carrara, a scuola si studia presto. Solo l’1,1% lo associa invece alla Sicilia, dove si trova il principale centro di produzione mondiale, per l’esattezza nel distretto di Custonaci, nel Trapanese. Neanche i siciliani lo sanno. E poi Milano capitale della moda, ovvio per tutti. Il 29,5% risponde correttamente, ma nella classifica dell’industria dell’abbigliamento subito dopo la Lombardia non indica, come dovrebbe, il Veneto (gli imperi Diesel, Benetton, per intenderci) ma la Toscana (il 20,7%). Il motivo di questa confusione: la pigrizia che asseconda l’abitudine e il sentito dire, ma soprattutto il risultato di una buona comunicazione d’immagine. La Toscana in questo eccelle, si vende bene: cibo di qualità, bei paesaggi, vita slow. La aiutano gli spot, la fiera del glamour Pitti, il comparto tessile di Prato e il fatto che se ne parli sui giornali per via della produzione in mano ai cinesi. Il discorso costruito attorno alla regione, quasi un romanzo territoriale, ha fatto sì che gli anglosassoni l’abbiano eletta come la loro Shire italica. Al punto che anche noi, alla fine, ci crediamo: più forte la rappresentazione che non il contenuto dei nostri luoghi. Effetto e magia della pubblicità. Il caso del vino lo dimostra: il 23,3% lo associa di nuovo alla Toscana, e poi al Piemonte, al Veneto, alla Sicilia. Tutto sbagliato, secondo i dati Istat 2007, che dicono come le regioni di maggior produzione sono nell’ordine Veneto, Emilia Romagna e Puglia. Perché i simboli sono potenti, a volte bugiardi. “Il mito della creatività si contrappone alla razionalità” spiega Silvestre Bertolini, presidente Assirm, che legge così questa discrasia tra vero e immaginato. Una disparità che converrebbe armonizzare, in un momento di crisi come questo: “E necessario comunicare e organizzare i beni, i valori e le eccellenze: l’Italia deve formarsi una cultura dell’informazione efficace e matura”. La Sicilia è sole e agrumi, ma nessuno la pensa in relazione a mobili, elettrodomestici e meccanica di precisione, dove pure dimostra di avere prodotti di qualità anche superiore alle aree tecnologiche del nord. La Liguria, al contrario, viene associata ai cantieri navali, per via del porto di Genova, del grande risalto mediatico del salone nautico e anche perché continua a funzionare nell’immaginario lo splendore dell’ex Repubblica Marinara. Invece quando si parla della cantieristica, degli accessori e dei motori da diporto, è la Lombardia a guidare la classifica per numero di aziende e addetti. E infine la pasta, tutti dicono Napoli e la Campania. Ma l’identità completa è trina: accanto alla terra del Vesuvio svettano per numero di pastifici Sicilia e Lombardia. Milano esiste davvero, non sogna più Beckham, e nemmeno gli spaghetti.

I falsi miti sui prodotti italiani

Vino. Per il 23,3% degli italiani la regione del vino è la Toscana seguita da Piemonte (20,3%) Veneto (8,8%). Invece le prime tre regioni che producono più vino sono Veneto, Emilia Romagna e Puglia.

Pasta. Per il 37,6% degli italiani la regione della pasta è la Campania per il 21,8% l’Emilia Romagna per l’l,l% la Puglia. Invece le regioni con il maggior numero di pastifici sono Campania, Sicilia e Lombardia.

Pesce in scatola. Per il 32,3% degli italiani la regione del pesce in scatola è la Sicilia. Invece il pesce in scatola più consumato è prodotto in Lombardia (a seguire Calabria ed Emilia Romagna).

Acqua minerale. Per l’11,2% degli italiani la regione dell’acqua minerale è il Trentino seguito da Lombardia (7,8%) Lazio(7,5%). Invece le regioni dove s’imbottiglia più acqua minerale sono: Lombardia, Veneto ed ex aequo Campania, Toscana, Umbria.

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