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La Repubblica

Il Vino delle Donne ... Quel tocco rosé nelle cantine italiane... Oltre cinquecento viticultrici e centinaia di professioniste del settore tra enotecniche, agronome ed esperte di marketing. Mai come quest’anno il Vinitaly manda in passerella l’altra metà del cielo enologico. Un piccolo esercito che sta trasformando in chiave moderna l’antico mestiere (al maschile) della campagna... “Non bisogna mai cercare di capire una donna. Le donne sono delle immagini; gli uomini sono dei problemi. Se vuoi sapere che cosa una donna veramente intenda, guardala, non ascoltarla”. Basterebbe alzare gli occhi sul viso di una sommelier che degusta, per essere d’accordo con Oscar Wilde: concentrata, rapita, avvolta nelle spire del vino che tra un momento assaggerà. Mai come quest’anno, il Vinitaly manda in passerella l’altra metà del cielo enologico con la certezza di un successo annunciato: oltre cinquecento viticuitrici attese nei rispettivi stand, a cui aggiungere altre centinaia di professioniste del settore pronte a colorare di rosa - di rosé, per dirla con un sorriso - l’evento maximo dell’enologia internazionale tra enotecniche e giornaliste, esperte di markering e cantiniere, venditrici e agronome. Del resto, se le titolari di aziende vinicole oggi in Italia superano abbondantemente quota mille, almeno trentamila sono le donne impiegate a vario titolo nelle aziende vitivinicole. Una gioiosa macchina da guerra, compatta e appassionata, capace di dare il meglio di sé soprattutto nelle realtà piccole e medio-piccole, dove la cura, la sensibilità, l’impronta personale possono fare la differenza. Tutte insieme appassionatamente, forti di quei millimetri di recettori nasali in più, godurioso specifico femminile, che incrementano le sensazioni e rischiano di fare la differenza nelle analisi sensoriali. All’inizio, erano solo i ruoli familiari a motivare le presenze in azienda: mogli, madri, sorelle chiamate a supportare il lavoro degli uomini. Spesso in amministrazione, a volte nei ruoli di rappresentanza, mai in cantina, quasi mai in vigna. Poi, lentamente e inesorabilmente, le competenze si sono ampliate. Perché è difficile comunicare un vino senza conoscerlo da dentro, perché la curiosità è femmina e femmina è la voglia di recuperare in chiave moderna il mestiere della campagna, certo molto faticoso ma più a misura di donna e complementare all’accudimento dei figli. Entrate dalla porta di servizio, ex impiegate e professioniste, figlie d’arte e disoccupate coraggiose sono diventate vignaiole sorprendentemente brave, toste, inesauribili, più forti di convenzioni sociali e differenze di classe, indomite a fronte di realtà contadine a lungo baluardo della struttura patriarcale. Dalla Sicilia di Francesca Planeta al Trentino di Elisabetta Foradori, dalla friulana Elda Felluga alle campane Marisa Cuomo e Maria Ida Avallone, passando per le tre sorelle Antinori, su su fino alla franciacortina Maria Pia Berlucchi. Così pazienti da ridare dignità a vitigni dimenticati, affezionate cultrici delle vigne più vecchie, ma anche pronte a misurarsi senza pregiudizi sui terreni della sperimentazione enologica. A confortare tanta rinnovata energia vinaria, i dati della ricerca “La vigna in rosa”, pubblicata lo scorso autunno dalle Donne Sommelier, ma anche il nuovissimo libro “Donne di vigna” che sarà presentato al Vinitaly. Brindisi finale a Madame de Pompadour, grande amante dei vini, il cui seno, dicono, servì da modello per creare la più sensuale delle coppe da Champagne.


Lighea 2009 - Donna Fugata

José Rallo è la “front woman” di una famiglia di viticultori indomiti, equamente divisi tra Sicilia e Pantelleria. Nell’isola dei venti lo Zibibbo ha un nome di sirena, con setose note fresche e aromatiche. Prezzo 9 euro.


Dogliani Docg 2006 - San Fereolo

Nicoletta Bocca opera secondo i crismi della biodinamica in una zona vocatissima per il Dolcetto produzione centellinata (13.000 bottiglie) per un vino dai sentori di rosa e frutti rossi. Prezzo 18 euro.


Montevetrano 2006 - Montevetrano

Silvia Imparato ha smesso di fotografare vignaioli per diventare vignaiola lei stessa nel salernitano. Il suo Super Campan, da uve Cabernet, Merlot e Aglianico ha fascino e personalità. Prezzo 35 euro.


Chianti Classico 2007 - Badia a Coltibuono

Emanuela Stucchi Prinetti, seguace dell’agricoltura biologica, da anni manda in passerella il vino-simbolo del territorio chiantigiano: color rubino, profumo di viola, sapido e persistente. Prezzo 13 euro.


Brunello 2005 - Casato Prime Donne

Donatella Cinelli Colombini guida la prima cantina italiana tutta al femminile nella campagna di Montalcino, Siena. Il Sangiovese si trasforma in vino armonico ed elegante. Prezzo 31 euro.


Sarmassa 2006 - Marchesi di Barolo

Anna Abbona è anima e cuore della storica tenuta Marchesi di Barolo nella terra madre del re dei vini, dove produce, tra gli altri, il seducente Barolo Sarmassa. Prezzo 35 euro.


Korem 2007 - Argiolas

Tra i grandi vini di una delle aziende più prestigiose della Sardegna, Valentina Argiolas, viticultrice a Serdiana, Cagliari, predilige il Korem (fanciulla, in greco): rosso morbido, saldo, originale. Prezzo 23 euro.


Blanc de Blancs - Rosa Bosco

Rosetta Bosco, produttrice a Moimacco, Udine, è l’ideatrice di un Sauvignon e di un Merlot tra i più interessanti del Friuli. Al Vinitaly presenta un metodo classico di uve Chardonnay. Prezzo 18 euro.

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