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La Repubblica

Prima notte a tolleranza zero, test alcolici e raffiche di multe ... Posti di blocco sul Garda, il nuovo codice parte tra le proteste... Escono un po’ storditi dal viale di palme ecubi di luce del Primo Life club, dopo ore di musica e drink, come di ritorno da un altro mondo. Sulla strada i carabinieri vedono i quattro ragazzini un po’ allegri: un paio barcollano, gli altri due ridono a crepapelle. Il gruppo, nella prima notte di rigore del nuovo Codice della strada, nell’epicentro di turismo e divertimento tra Peschiera del Garda, Desenzano e Bardolino, finisce per primo nella rete dei
controlli davanti alla discoteca. Un soffio lungo e profondo nell’etilometro, un “pretest” che, in caso di esito positivo, porterà i ragazzi in uno dei due tir muniti di alcoltest, ai poli opposti della movida. Uno è a Peschiera, l’altro a Bardolino, intorno ai locali che ogni notte richiamano sul Garda
migliaia di giovani. Ci sono il Primo life club e l’Hollywood a Bardolino, il Deor a Desenzano, il
Mazoom Le Plaisir a Sirmione. Scattano nel primo week-end con le nuove norme del Codice della strada i controlli anti alcol. Non è ancora l’una di notte e 30 carabinieri della compagnia di Peschiera del Garda, coordinati dal capitano Mario Marino, sono nascosti nel buio di 15 strade: alla fine controllano 500 automobilisti, ritirano 5 patenti, sequestrano uno scooter. E ricostruiscono le storie di una generazione che, dopo anni di incidenti e dolore, sperimenta un divertimento meno estremo. “Sta funzionando l’informazione, i più giovani iniziano a capire” dice il capitano Marino, mentre osserva un altro ragazzo, felpa Dsquared, Tiger ai piedi e piercing al naso soffiare nell’etilometro. “Cosa cambia per i neopatentati?” chiede il giovane. “L’alcol dev’essere zero” risponde un carabiniere. Per lui nessun problema. Davanti alle discoteche sono una decina i gruppi con un componente destinato alla guida che non ha toccato alcol per tutta la sera. “Il “guidatore designato” è la soluzione per evitare le tragedie” è convinto Paolo Artelio, del Silb, il Sindacato locali da ballo, tra i primi a sperimentare tra Brescia e Verona l’idea. Fino alle 5 nei due tir, davanti all’equipe tossicologica dell’Asl di Verona, salgono neopatentati e trentenni, gruppi reduci da ore in discoteca, altri al ritorno da una semplice cena. Ma il rischio di superare i limiti c’è per tutti. Un cinquantenne in Jaguar si salva per due centigrammi: è con la moglie, ha lasciato cinque minuti fa un ristorante, raggiunge 0,48. Va male a due promessi sposi che con 0,52 vedono sfumare il viaggio di nozze in auto, in Francia. Il sogno svanisce alle 4 di mattina, quando la loro Bmw 320 è intercettata dai carabinieri. “Dobbiamo sposarci tra venti giorni, ho bevuto solo un mojito” prova a dire lo sposo prima di essere travolto dalle urla della compagna. Finisce davanti all’etilometro un cameriere a fine turno: è in scooter, ha 1,15 di concentrazione. Il motorino finisce sul carro attrezzi e lui deve svegliare la moglie per tornare a casa. Non si fanno sconti a nessuno. Nemmeno al figlio di un noto banchiere della zona, 27 anni, su un Mercedes 270 con quattro amiche. Alle 2.10 di domenica, la sua notte si ferma con un soffio che segna 0,55. “Mio padre non sarà contento” dice appena capisce che perderà per tre mesi la patente, dieci punti e 500 euro. Sarà una delle ragazze a guidare. Prima però tutte fanno il test: una ha 0,88, l’altra uno e passa”. Alla fine guiderà la più piccola, neo patentata, l’unica negativa. Il record della notte spetta a una commessa di 30 anni, sorpresa a guidare l’auto della madre, senza patente, perché la sua è stata ritirata mesi fa per ubriachezza. Si vede che è di nuovo ubriaca, lei lo sa, già piange prima del test. Il verdetto è impietoso (1,38), e va peggio la seconda volta (1,49), cinque minuti dopo. Vuol dire che ha bevuto da poco e la concentrazione nel sangue sta salendo. “Ho bevuto a cena, poi all’Hollywood un altro drink” dice. “Signorina, perché beve?” le chiede il capitano Marino. “Mi sento sola” risponde
lei.

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