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La Repubblica

Galan avverte la Lega. “Un torto personale a me lo scippo dell’Agricoltura” ... Il ministro pdl e le indiscrezioni sul “sacrificio” in caso di rimpasto... Nel nuovo patto Berlusconi-Bossi ci sarebbe l’allontanamento dello “scomodo” Galan, inviso ai leghisti per la sua fermezza sulle quote latte.

Ministro Galan, si dice che la Lega abbia chiesto la sua testa. Come reagisce?

“Facciamo una dichiarazione preventiva: se verrò sostituito nell’incarico di ministro dell’Agricoltura si sappia fin da ora che non l’ho chiesto io. Se qualcuno dirà che questo avviene per farmi un favore, ecco, non credetegli”.

Lei pensa di resistere fino a fine legislatura?

“Mi auguro proprio di sì. Ho impostato un lavoro e intendo portarlo a termine. Stiamo discutendo con i colleghi europei e americani il nuovo piano dell’agricoltura che dovrebbe partire nel 2013. Un progetto importante, a livello mondiale”.

Sono note le sue divergenze con la Lega sul tema delle quote latte. Ci sono altri capitoli di scontro?

“No. Con molti leghisti, come Giancarlo Giorgetti, ho un buon rapporto”.

Con altri meno?

“Qualcuno si è arrabbiato perché ho criticato qualche spesa fatta dal mio predecessore (il leghista Zaia - ndr). Pagare 6 milioni di sponsorizzazione all’Alitalia perché sui voli intercontinentali distribuisca un menù italiano, è un po’ esagerato, non trova? Quanti sono i voli intercontinentali dell’Alitalia? E che cosa avrebbe dovuto utilizzare in cucina? Roquefort al posto del Gorgonzola? Sauterne in luogo del Muffato di Antinori?”.

Si dice che non le siano piaciuti i tappeti verdi con cui il suo predecessore aveva arredato i corridoi del ministero. È così?

“Ho fatto rimettere quelli rossi, anche se certamente nessuno mi può accusare di essere un comunista”.

Questioni di colore?

“Sulla sostanza con molti leghisti vado d’accordo. Proprio ieri con Giorgetti abbiamo trovato facilmente l’intesa su due nomine”.

E le liti con Bossi durante il Consiglio dei ministri?

“Non è vero che mi ha tolto la parola”.

Quando ha avuto l’ultimo faccia a faccia con lui?

“Alcuni mesi fa, durante una delle rare cene del lunedì con Berlusconi cui ho partecipato”.

Non la invitano spesso?

“I leghisti mai, nemmeno per un aperitivo”.

Un problema di latte?

“Chi ha sbagliato deve pagare. Le multe delle quote latte vanno versate”.

Il direttore dell’Agea, l’agenzia che dovrebbe farle pagare, ha chiesto ieri un atto di clemenza per i morosi. Come risponde?

“È una dichiarazione stravagante. Gli allevatori morosi sono fuori dalla legge. Se il dottor Fruscio è già stanco di dirigere Agea, lo dica. Può mettersi in politica e farsi eleggere. In caso contrario gli ricordo che il suo compito è quello di attuare gli indirizzi politici decisi dal ministro”.

Lei non sembra usare toni concilianti. O è un’impressione sbagliata?

“Vuole che facciamo l’elenco degli improperi che mi sono piovuti sulla testa durante l’estate da una parte dei leghisti?”.

Resistere, resistere...

“Se mi togliessero da qui lo considererei un torto. E mi chiederei il perché di tanto accanimento su un ministero che in fondo si occupa degli allevamenti, delle galline, delle mucche... Qui metta i puntini. Per il momento preferisco non andare più in là”.

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