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La Repubblica

…”Ma per trasformarsi in veri intenditori bisogna poi visitare le terre dei vigneti”… Luca Gardini, 29 anni, si è classificato primo al concorso mondiale per assaggiatori… Luca Gardini, 29 anni, è il sommelier più bravo del mondo. Il titolo di campione l’ha guadagnato mercoledì scorso a Santo Domingo, sbaragliando concorrenti di altre 12 nazioni. Da sei anni lavora al ristorante milanese di Carlo Cracco (due stelle), da 14 assaggia vini. Nel 2009 era diventato campione d’Europa. Gardini, che cosa vuol dire fare il sommelier?
“È un mestiere fantastico. E in continua trasformazione, perché ci sono sempre nuovi vini, nuove sfide. Io, per esempio, lavoro con un super chef che mi stimola con le sue creazioni”.
Che doti ci vogliono?
“Intanto devo dire che, come in quasi tutti i mestieri, bisogna avere passione e impegno, direi devozione. Bisogna essere disposti a lavorare tante ore, a stare in piedi, a viaggiare spesso. Un impegno fisico e mentale notevole”.
Ma può farlo chiunque?
“Be’, una predisposizione naturale è necessaria: ci vuole la sensibilità per il vino. Io a 15 anni, quando ho iniziato, l’avevo già, e poi ho lavorato per aumentarla”.
Che cosa si deve fare per imparare a degustare?
“Assaggiare tanto, provare tanti vini, notie sconosciuti, girare, visitare i territori, le zone di produzione. Non si può capire un Barolo se non si è mai andati nelle Langhe, non si può parlare di Borgogna se non si fa un viaggio in Francia. E parlare con i produttori, per capire che cosa pensano e che cosa immettono nei loro vini. Sono tutte esperienze che arricchiscono”.
Studiare aiuta?
“Assolutamente. Più cose si sanno, più si conosce del vino, della sua storia e del lato pratico, più si apprezza e si capisce. Bere consapevolmente, può sembrare uno slogan ma è bellissimo: provare un vino e capire cos’è, associarlo a un nome, a un territorio, è emozionante. Alla finale a Santo Domingo ci hanno fatto degustare alla cieca tre vini, e io sono stato l’unico a indovinarli tutti. Una sensazione meravigliosa”.

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